Tassa sui rifiuti, scoppia la polemica
Corso Lucci in questi giorni è stato invaso da centinaia di cittadini, recatisi lì per gli avvisi di accertamento della Tari 2014. La tassa sui rifiuti ha infatti subito un aggiornamento: se prima veniva calcolata sui metri quadrati dell’appartamento, ora la nuova imposta prevede che insieme alla metratura debba essere pagato anche il numero dei componenti del nucleo familiare.
Dopo quattro anni i contribuenti si sono visti così costretti a versare le differenze di importo, ma non è finita qui. Sì perché oltre all’integrazione, pare che alcuni cittadini abbiano dovuto pagare anche una sanzione amministrativa al Comune, pur essendo in regola con i pagamenti delle bollettini del 2014.
La multa ammonta al 30% dell’importo, più gli interessi e le spese di notifica (che costano altri 5,88 euro), cifre che arrivano anche ai 50 euro in più a famiglia.
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La protesta in atto dei cittadini è lecita: va bene pagare un’integrazione per la tassa sui rifiuti, ma perché pagare una multa per un ritardo di comunicazione dello stesso Comune e non per responsabilità dell’utente?
Ai cittadini sono concessi 60 giorni di tempo per pagare gli avvisi di accertamento, tramite il modulo F24 spedito dal Comune insieme alla lettera, e, per gli importi superiori a 300€, esiste la possibilità di rateizzare l’integrazione (fino a un massimo di 24 rate).
Per quanto riguarda gli importi superiori a 10.000€, la concessione della dilazione è subordinata alla presentazione di una polizza fidejussoria o bancaria.
Nel caso in cui si registra un errore nell’importo, lo si può segnalare agli uffici di corso Lucci o fare ricorso alla Commissione Tributaria entro due mesi dalla notifica.