In Campania è record sulla tassa rifiuti, più cara rispetto alle altre regioni italiane: 128 euro pro capite all’anno. A rilevarlo è stato uno studio della Camera in relazione ai decreti attuativi del federalismo fiscale, in arrivo in Parlamento. Eccetto la Puglia che pure paga costi altissimi, 105 euro pro capite annui, la media delle altre regioni della penisola si aggira intorno ai 78 euro pro capite all’anno. Ma la Campania possiede ben due record. Uno è quello, per l’appunto, della tariffa sui rifiuti eccessivamente cara, l’altro è riferito ai servizi di raccolta più scadenti ed inefficienti. Insomma un doppio insuccesso campano che va direttamente a danneggiare i portafogli dei contribuenti.
“La situazione è paradossale – afferma l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori -. Tasse troppo alte per servizi quasi inesistenti, l’ennesima presa in giro per i cittadini! Due, a nostro parere sono i problemi che hanno portato a questo record negativo. Da un lato il traffico illegale dei rifiuti, gestito dalla camorra, che ha comportato la necessità di dover smaltire rifiuti illeciti provenienti anche da fuori la regione, determinando in questo modo esosi costi di raccolta. L’altro problema – continua Pisani – riguarda l’inefficienza dei controlli sul lavoro degli operatori Asìa che hanno ritmi di raccolta troppo lenti rispetto alla produzione quotidiana di sacchetti dell’immondizia. Come al solito la situazione si riversa ai danni dei contribuenti che oltre a rimetterci soldi rischiano anche la salute. Il caldo dei giorni scorsi e i numerosi sacchetti abbandonati ad ogni angolo di strada, infatti, hanno di nuovo provocato in Campania l’emergenza igienico-sanitaria. La Regione deve intervenire per ridurre la Tarsu e ripristinare un servizio a misura di cittadino. E’ una vergogna e un pessimo biglietto da visita non solo per la Campania ma per l’intero Paese!”