Telefonata dopo la mezzanotte, scatta la multa per molestie
Secondo la Cassazione, basta anche solo una telefonata per fare scattare la multa per molestie.
La Suprema Corte ha reso definitiva la condanna a 300 euro di multa nei
confronti di un 53enne abruzzese, reo di avere fatto una telefonata
alla ex moglie dopo le 24. Per la Cassazione, una telefonata dopo
quell’ora non merita le attenuanti perchè, anche se si tratta di un
solo squillo, è «petulante» e arreca disturbo. Il condannato aveva
effettuato una sola chiamata dopo mezzanotte sul cellulare della
consorte dalla quale si stava separando, per chiedere informazioni sul
figlio che avrebbe dovuto incontrare il giorno precedente. Cosa che non
era avvenuta, rileva la sentenza, perchè il bambino era stato portato
al mare dalla madre.
Denunciato per lo squillo, è stato condannato per
il reato punito dall’art. 660 c.p. dal Tribunale di Chieti. Sentenza
confermata dalla Cassazione che ha bocciato il ricorso dell’uomo volto
a dimostrare che la sola chiamata effettuata dopo le 24 non era dettata
dall’intento di «interferire nella sfera della libertà della ex moglie
ma era stata fatta allo scopo di richiedere informazioni sul figlio».
La Prima sezione penale ha bocciato il ricorso e ha ritenuto
«impertinenti le considerazioni sull’assenza del requisito della
petulanza, avendo la sentenza impugnata basato la decisione
sull’esistenza dell’unico biasimevole motivo di recare molestia». Del
resto, «l’ora in cui era stata effettuata la telefonata, attorno alla
mezzanotte, dimostrava sia l’obiettiva molesta intrusione in ore
riservate al riposo sia l’evidente intenzione di molestare la moglie
piuttosto che di vedere il bambino, che a quell’ora avrebbe dovuto
dormire».