Tenta rapina ad uno studente, arrestato dopo disperata fuga in bus
Tentata rapina ad uno studente, ma finisce in manette dopo una disperata fuga sul bus. E’ accaduto l’altro ieri a piazza Garibaldi, a Napoli. Un 34enne di Scampia ha rapinato alla fermata del pullman un ragazzo di Benevento. Attimi di terrore per il giovane che è stato afferrato per il collo e costretto a dare quello che aveva addosso. Fortunatamente due poliziotti in borghese hanno assistito alla scena e sono subito intervenuti. Il criminale, allora, è salito sul bus tentando di sfuggire all’arresto ma i due agenti requisendo la moto di un passante si sono lanciati in un coraggioso inseguimento. Chiamati anche i rinforzi la zona è stata blindata in pochi minuti lasciando campo libero ai due poliziotti che sono riusciti a fermare il pullman ed a mettere le manette al furfante.
“Un plauso va ai poliziotti – commenta l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori -. Purtroppo i controlli e la presenza assidua delle forze dell’ordine non sono cose all’ordine del giorno in alcuni quartieri dove sembra che l’illegalità la faccia da padrona. Mi riferisco proprio al quartiere del rapinatore in questione: Scampia. Da molti considerato un quartiere-ghetto chiuso nei suoi malaffari e in una illegalità dominante. Finora l’amministrazione non si è mai occupata dei cittadini che vivono in un territorio così difficile. Una zona abbandonata a se stessa quasi come se non fosse parte anch’essa della città di Napoli. Eppure molti giovani che vivono in questi territori problematici, come pure Piscinola, Chiaiano e Marianella, hanno dimostrato in più occasioni di non voler fuggire ma bensì di voler restare e non mollare, di voler migliorare e liberare il quartiere per renderlo dignitoso e ‘normale’. Le scelte politiche fino a questo momento sono risultate nulle e manchevoli ma adesso c’è la possibilità di respirare un’aria nuova. Io la vedo come una sfida che vale la pena intraprendere, per dare speranza e futuro a cittadini che vogliono ed hanno il diritto di riscattarsi e di vivere una vita serena. E’ necessario, per prima cosa – spiega Pisani – cominciare dai giovani: i ragazzi hanno la volontà di cambiare e noi abbiamo il dovere di dare loro gli strumenti. E per quelli che sono sulla cattiva strada dobbiamo invece creare strutture ad hoc che possano offrire loro un’alternativa alla via della delinquenza estremamente sbagliata e pericolosa!”