Termovalorizzatore di Acerra: sprigiona Co2 -anidride carbonica- pari a 115.702 auto!
Dopo la notizia riguardante il rischio salute per chi vive in città, Città inquinata riduce la vita fino a quattro anni in meno arriva un’altra ‘buona notizia’: il termovalorizzatore di Acerra sprigiona anidride carbonica pari all’emissione di C02 di 115.702 automobili.
Ma davvero, come affermò Berlusconi
ad Acerra, un termovalorizzatore può inquinare “solo” come tre automobili
di media cilindrata? Il dubbio è venuto a chi si occupa ogni giorno della
salute dei napoletani. Pio Russo Krauss – responsabile del settore
Educazione sanitaria e ambientale Asl Napoli 1 Centro – ha fatto, così,
per curiosità (e per dovere professionale), due controlli incrociati.
Scoprendo una verità imbarazzante quanto lapalissiana. E cioè che un
inceneritore, naturalmente, inquina, e non poco. Affermazione supportata
da una serie di cifre dallo stesso Krauss in una lettera inviata al sito
iustitia.it. Quanto inquina allora il termovalorizzatore acerrano? Almeno,
scrive il medico, come 115.702 auto per quanto riguarda la Co2, come
61.000 auto per quanto riguarda gli ossidi di azoto, come 27.000 auto per
quanto riguarda le polveri e come 562 per quanto riguarda il monossido di
carbonio.
CONTROLLI INCROCIATI – Krauss si è preso la briga di
controllare prima il catalogo delle emissioni delle varie tipologie di
auto sul sito dell’Ispra, l’Istituto del ministero dell’Ambiente, guidato
da Stefania Prestigiacomo (www.sinanet.apat.it/it/) e ha trascritto i
tassi sulle emissioni di un’auto euro 3, di cilindrata 1400-2000, in
ambiente urbano. Seconda tappa web, il sito del Commissariato rifiuti
della Campania, portale dove si possono reperire i valori massimi di
emissione (mg/mc di fumi) che la Fibe-Impregilo garantisce per
l’inceneritore di Acerra. «Mancava il dato sulla Co2 emessa – precisa
Krauss – che ho ricavato da Wikipedia. Ho moltiplicato i dati forniti
dalla Fibe per i metri cubi di fumo emessi in un anno e ho così potuto
paragonare le emissioni di un’auto di media cilindrata (euro 3) con quelle
dell’inceneritore di Acerra». Risultato? Gli sbuffi dell’impianto acerrano
inaugurato un mese fa inquinano molto, ma molto di più di tre “medie”
automobili.
Quindi le nostre
preoccupazioni sulle portate degli inceneritori campani sono
ultragiustificate.
Sicuramente è stato un grave errore nel passato
avere posizioni radicali che hanno impedito qualsiasi realizzazione per il
trattamento dei rifiuti; ma non è possibile nemmeno la posizione attuale e
cioe’,poiche’ siamo stati liberati dall’indegna emergenza che vedeva
“palazzi di rifiuti” alti 2 piani in tutte le strade,lasciare carta bianca
alle istituzioni nella realizzazione di impianti che impattano sicuramente
sulla nostra salute.
Ecco perchè i cittadini napoletani devono
chiedere un immediato confronto sulle portate degli inceneritori campani e
sull’incremento della raccolta differenziata.
Ecco perchè il 5 maggio
incontreremo associazioni e associati per definire una posizione da
presentare all’assessore del Comune Nasti per trasformare l’intendimento
di fare qualcosa per ridurre la Co2 in fatti concreti.
Al momento
Napoli muore nell’inquinamento con i suoi cittadini che vivono 2 anni in
meno rispetto agli altri italiani.
E i termovalorizzatori devono ancora
accendersi.