Terremoto, aggiornamenti: 290 i morti accertati
Le vittime del terremoto che ha colpito l’Abruzzo lunedì 6
Aprile ammontano a 290, una è ancora da identificare; i corpi di due delle ultime
tre vittime sono stati estratti dalle macerie all’Aquila, proprio mentre nella
Scuola della Guardia di Finanza stavano per cominciare i funerali solenni.
L’ultimo in serata in via XX settembre. Nello stesso punto i vigili del fuoco
scavano ancora per il timore che il cadavere trovato sia quello del componente
di una famiglia che potrebbe essere rimasta coinvolta nel crollo. Un uomo di 47
anni risulta ancora disperso. Proseguiranno tutta la notte, poi, con l’aiuto
delle unità cinofile, tra le macerie di un palazzo di via Gabriele D’Annunzio,
le ricerche di una persona che potrebbe essere ancora in vita. Ma oggi è stato
il giorno dell’addio, della cerimonia solenne; l’Italia, dagli aeroporti ai
musei vaticani, alle 11, ora di inizio dei funerali, si è fermata per un
minuto. Nelle tendopoli sono rimasti solo qualche bambino e alcuni anziani che
hanno seguito il funerale con una televisione rimediata, in silenzio.
Duecentocinque bare disposte su quattro file
interminabili con un’orchidea appoggiata sopra ognuna. Nella piazza d’armi
della caserma della Guardia di Finanza all’Aquila, 5 mila i presenti, 1.600
erano parenti delle vittime. Nel grande piazzale, che ha un’estensione simile a
quella di piazza San Giovanni a Roma, è stato eretto un altare, davanti al
quale sono state sistemate centinaia di sedie per i familiari delle vittime.
Presenti le massime cariche dello Stato, dal presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, al premier Silvio Berlusconi, dai presidenti di Senato e di
Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, ai ministri e agli esponenti di
tutti i partiti politici. Delle 205 salme, 150 sono state portate nel cimitero
dell’Aquila. La prima bara portata all’interno del sacrario del cimitero
dell’Aquila è stata quella di Rosa Antonini. La cerimonia funebre è stata
officiata dall’arcivescovo dell’Aquila, Giuseppe Molinari, e dal segretario di
Stato Vaticano, cardinal Tarcisio Bertone; il segretario del Papa, padre Georg
Gaenswein ha letto il saluto di Benedetto XVI. Il presidente del Consiglio ha
parlato di “un dolore veramente lancinante e lacerante. Tutte le storie
che ho ascoltato in questi giorni mi sono venute addosso e sono drammatiche; la
sfilata di bare credo sia stato uno spettacolo terribile. Non sono riuscito a
non piangere”. “Sotto le macerie dell’Abruzzo c’è la voglia di
ripartire – ha detto il card.Bertone, nell’omelia – di tornare a sognare”.
È lunga meno di mezzo metro, è
la bara di Antonio Iovan, la vittima più piccola del terremoto, morto prima di
compiere cinque mesi e la piccola cassa che lo contiene è sopra quella della
mamma Darinca. Oltre a quella di Antonio Iovan nel piazzale ci sono anche le
bare di Ludovica, che avrebbe compiuto un anno il 29 settembre, Francesco, che
a settembre ne avrebbe compiuti due e Andrea, che tra due giorni avrebbe
festeggiato il terzo compleanno.
È stata aperta un’inchiesta nei confronti di
ignoti. Un filone dell’inchiesta potrebbe riguardare le modalità di costruzione
degli edifici danneggiati a cominciare dai materiali utilizzati e dalle
procedure seguite. La procura dell’Aquila non si occuperà solo degli eventuali
reati connessi ai danni causati dal terremoto, ma anche del rischio di
infiltrazioni della criminalità organizzata nelle operazioni di ricostruzione.