Terremoto, caso Giuliani: la catastrofe poteva essere prevista?
Scoppia la polemica. Si poteva prevedere il terremoto e soprattutto era
possibile evitare tante morti innocenti? Se per il capo della Protezione
civile, Guido Bertolaso, la risposta era stata «No» scagliandosi contro «quegli
imbecilli che si divertono a diffondere notizie false», per Giampaolo Giuliani la risposta era stata,
invece, «Sì, è possibile». Giuliani è un ricercatore presso i Laboratori
nazionali del Gran Sasso che, in seguito allo sciame sismico che sta
interessando l’Abruzzo da più di un mese, aveva lanciato l’allarme: la regione
sarà colpita domenica 29 marzo da un terremoto «disastroso». A seguito di tali
dichiarazioni, Giuliani era stato denunciato per procurato allarme. E Bertolaso
ha ripetuto che «lo sanno tutti che i terremoti non si possono prevedere».
Nella notte del 29 marzo ci fu davvero a Sulmona un terremoto di 4 gradi della
scala Richter. L’analisi di Giuliani era basata sull’analisi di un gas
radioattivo, il radon, che si libera dal sottosuolo quando le faglie vengono
attivate il gas trova una via di fuga giungendo in superficie. Giuliani aveva anche
detto che il terremoto si sarebbe verificato da lì a poche ore. Il tempo l’aveva
smentito, poiché niente era avvenuto. Ma circa una settimana dopo si era
avverata la ‘profezia’. Sono scoppiate le polemiche.
Non si possono prevedere i terremoti, ma di certo se si fosse dato più
ascolto al ricercatore, la popolazione si sarebbe messa in allarme e sarebbe
stata vigile. Molti studenti, sarebbero tornati prima nelle loro case natali in
vista delle feste pasquali e molte persone, probabilmente non avrebbero perso
la vita… non così tante.