Terremoto in Emilia, Severino: usare i detenuti per ricostruire
Celle aperte nelle carceri delle zone terremotate, detenuti usati per la
ricostruzione dell’Emilia e il trasferimento di 350 carcerati in altre
regioni. Sono alcuni dei provvedimenti d’emergenza annunciati dal
ministro della Giustizia Paola Severino durante la sua visita al carcere
di Bologna. «Abbiamo fatto in modo che tutte le celle rimangano aperte
di giorno e di notte. Non possiamo aggiungere al carcerato anche
l’angoscia della claustrofobia» ha affermato specificando che la misura
riguarda tutti i penitenziari delle zone colpite dal terremoto. «Si può
immaginare – ha aggiunto – lo stato d’animo dei detenuti durante i
terremoti». Chi è in cella «sa di non poter andare da nessuna parte».
Detenuti impiegati per la ricostruzione. Il ministro
Severino ha lanciato un’altra proposta: impiegare parte dei detenuti per
la ricostruzione dell’Emilia colpita dal terremoto. «In un momento come
questo che richiede interventi tempestivi penso che si potrebbe vedere
anche parte della popolazione carceraria protagonista di un’esemplare
ripresa» ha detto, chiarendo che l’iniziativa riguarderebbe i detenuti
«non pericolosi e già in regime di semilibertà».
Il Guardasigilli ha spiegato che si tratta di una «piccola idea»
di cui si deve ancora discutere con i direttori e i provveditori.
«Vorrei che fossero coinvolte – ha detto – tutte le carceri della
regione e se fosse possibile non solo». Questo raggiungerebbe il doppio
obiettivo di far sentire utile la popolazione carceraria e di farla
apparire utile alle persone colpite dal terremoto. «Ho sempre pensato
che il lavoro carcerario sia una risorsa per il detenuto, un vero modo
per portarlo alla risocializzazione e al reinserimento nella società».
Facendo l’esempio di Bologna il bacino di detenuti in cui si potrebbe
pescare per Severino, escluderebbe i 101 detenuti in alta sicurezza e
potrebbe riguardare i 246 tossicodipendenti o il 57% di extracomunitari
che compongono la popolazione carceraria della Dozza. Si potrebbe
lavorare «su queste due fascie».
Detenuti spostati per l’emergenza. Tra i provvedimenti
d’emergenza «per alleggerire la situazione carceraria» lo spostamento di
circa «350 detenuti nelle carceri di altre regioni e un rinforzo alla
polizia penitenziaria impegnata in Emilia-Romagna». Iniziative prese
«per dare sollievo» e che verranno attivate già da oggi.