Tir fermi 5 giorni dal 9 dicembre, Natale senza merci nei negozi?
L’incubo di un blocco generale dell’autotrasporto, con i tir fermi e le
merci che non arrivano nei negozi, incombe sulle prossime vacanze di
Natale. Gli autotrasportatori, stanchi di promesse mai mantenute, hanno
deciso infatti di tornare sul piede di guerra proclamando un blocco
generale dei servizi dal 9 al 13 dicembre. Lo stesso identico periodo
in cui avvenne la protesta di due anni fa, che mise letteralmente in
ginocchio il Paese. “Il disinteresse del Governo, che continua a non
rispettare compiutamente gli accordi con l’autotrasporto, è alla base
della decisione assunta oggi dal Comitato esecutivo dell’Unatras di
proclamare il fermo generale dei servizi dell’autotrasporto per cinque
giorni”, si legge in un comunicato diffuso oggi dai responsabili
dell’Unione nazionale dell’autotrasporto. “L’autotrasporto
attende ancora di ricevere 180 milioni di euro stanziati ma non ancora
resi disponibili per le imprese; inoltre nella legge Finanziaria 2010
in discussione al Senato non è stato previsto alcun intervento a
sostegno della competitività del settore, né tanto meno sono state
previste le risorse per finanziare l’Ecobonus e il Ferrobonus. Si
registra infine la mancata emanazione di importanti provvedimenti
normativi, come per esempio l’individuazione dell’organismo preposto a
garantire, attraverso l’emanazione delle sanzioni, il rispetto
dell’art. 83 bis e della sicurezza sociale e della circolazione”. In
altre parole: due anni dopo i problemi restano gli stessi, irrisolti,
con l’aggravante di 24 mesi vissuti dovendo far fronte a una delle
crisi economiche più pesanti mai vissute dal Paese. E due anni dopo il
Paese rischia nuovamente la paralisi. “Ai cittadini italiani, che
rischiano di pagare senza alcuna colpa le conseguenze di questa
protesta, chiediamo anticipatamente scusa”, spiega Paolo Uggé,
presidente nazionale di Fai Conftrasporto, “ma la situazione ha ormai
superato ogni limite e non certo per colpa della categoria degli
autotrasportatori che ha dimostrato, per mesi, pazienza e comprensione.
Le colpe di questa situazione vanno cercate altrove, in particolare nel
rappresentante del Governo che non ha saputo o voluto comprendere la
delicatezza della situazione e avviare un confronto nelle sedi
opportune, limitandosi ad annunci. Ma delle parole gli
autotrasportatori ormai non sanno più che farsene”.