Torna in vigore l’ora solare
Questa notte l’Italia sposterà le lancette degli orologi un’ora
indietro (precisamente alle 3 si tornerà alle 2) per passare, dopo
sette mesi di ora legale, all’ora solare. Dal 29 marzo al 25 ottobre
2009, grazie proprio a quell’ora di luce in più al giorno che permette
di ritardare l’utilizzo della luce artificiale, sono stati risparmiati
in totale 643 milioni di kilowattora.
più attenti al portafoglio: secondo Terna, infatti, con l’ora legale
l’Italia ha risparmiato in 7 mesi circa 93 milioni di euro, pari ad un
minore consumo energetico di 643 milioni di kilowattora.
E poi
c’è il bioritmo, che ogni anno per ben due volte subisce questo trauma
da fuso orario. Un trauma che, come rilevato da un’indagine Codacons,
il 50% degli italiani non gradisce. Eppure l’ora “civile
convenzionale”, il termine scientifico per indicare l’ora solare, è
stata introdotta nel nostro Paese nel 1916, seppur abolita e
ripristinata più volte, specialmente tra il 1940 e il 1948 a causa
della Seconda guerra mondiale.
Nel 1966 ci fu una prima
regolamentazione del cambio d’orario: una legge stabiliva che l’ora
legale dovesse durare dalla fine di maggio alla fine di settembre. Dal
1981 al 1995, invece, fu estesa dall’ultima domenica di marzo
all’ultima di settembre. Nel 1996, il passaggio tra ora solare e ora
legale ha assunto la forma che oggi conosciamo: quell’anno, infatti, si
stabilì a livello europeo di estendere l’ora legale dall’ultima
domenica di marzo all’ultima di ottobre. In termini di costi,
considerando che per il cliente finale 1 kilowattora è costato, nel
periodo in esame, in media circa 14,5 centesimi di euro al netto delle
imposte, l’Italia ha risparmiato con l’ora legale 93 milioni di euro.
Dal 2004 al 2009, secondo i calcolo di Terna, il risparmio complessivo
del Paese è stato di 3,7 miliardi di kilowattora, pari ad un valore di
circa 500 milioni di euro.
Nel dettaglio: ad aprile si è avuto
un risparmio di oltre 169 milioni di kWh, a maggio di 87 milioni di
kWh, a giugno di 34,7 milioni di kWh, a luglio di 35,6 milioni di kWh,
ad agosto di 38 milioni di kWh, a settembre di 85,5 milioni di kWh e ad
ottobre di quasi 193 milioni di kWh. I mesi di aprile e ottobre hanno
fatto registrare, come di consueto, il maggior risparmio di energia
elettrica. Ciò è dovuto al fatto che questi due mesi hanno giornate più
corte in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero
periodo.
Spostando in avanti le lancette di un’ora, quindi, si
ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le
attività lavorative sono ancora in pieno funzionamento. Nei mesi di
estate piena come luglio e agosto, invece, poiché le giornate sono già
più lunghe rispetto ad aprile, l’effetto “ritardo” nell’accensione
delle lampadine si colloca nelle ore serali ed è perciò meno marcato in
termini di risparmio di elettricità.