Totò avrebbe detto: “i ciucci si appiccicano e i barili si scassano”,NOICONSUMATORI.it CHIEDE ALLO STATO SOLUZIONI O RIMBORSO DEI 5 MILIARDI DI EURO INCASSATI PER IL CONDONO RISULTATO INEFFICACE
Totò avrebbe detto: “i ciucci si appiccicano e i barili
si scassano”,
ma è chiaro – afferma
l’avv. Angelo Pisani, Presidente
di Noiconsumatori.it –
che nel grave e continuo conflitto tra giudici e politica la certezza
del diritto affonda ed i cittadini normali ne pagano le spese
NOICONSUMATORI.it CHIEDE ALLO STATO SOLUZIONI O RIMBORSO DEI 5 MILIARDI DI EURO INCASSATI PER IL CONDONO RISULTATO INEFFICACE
Recentemente 2 sentenze della Suprema Corte di Cassazione (sezione tributaria, n. 20068 e n. 20069 del
18 settembre 2009) hanno sancito
definitivamente che nel nostro Paese non c’è posto per la certezza del
diritto.
Le 2 sentenze, partendo
dalla lite di un contribuente sulla validità della propria adesione al condono
del 1991, sanciscono 2 principi fondamentali:
a) alla luce della
sentenza della Corte di Giustizia Europea, in tema di condono del 2002, i condoni non possono incidere sulla materia IVA in quanto sottratta la Legislatore Italiano.
L’imposta sul valore aggiunto è stata infatti
istituita dalla VI Direttiva (avendo pertanto rilevanza sovranazionale) e
contribuisce al gettito dell’Unione Europea, pertanto una “rinuncia
generale ed indiscriminata” al potere di
accertamento delle imposte dovute, da parte di uno Stato membro, non è
possibile. Conseguentemente, lo Stato italiano non può disporre condoni su di
una materia di ordine comunitario e
pertanto il giudice deve disapplicare tutti i condoni nella
misura in cui risultino incompatibili con tale disciplina ed in particolare quelli in
materia IVA quindi, sia quello del 1991, che quello del 2002.
b) Il
contribuente che abbia aderito al condono ed oggi si veda, anche a
distanza di quasi 20 anni, privato di questo scudo, non può
invocare il legittimo affidamento e la propria buona fede al momento dell’adesione in quanto è noto a tutti
che la normativa comunitaria è sovraordinata e indisponibile al potere
legislativo dello Stato italiano e pertanto detto contribuente doveva sapere
fin dal primo momento di aderire ad un condono illegittimo.
Alla luce delle sentenze
citate si ribadisce che, ancora una volta, si ha prova che in Italia la
certezza del diritto è soltanto una chimera, a questo punto:
Noiconsumatori.it ritiene pertanto legittimo
ed in proposito prepara una class
action, che le centinaia di migliaia di
contribuenti che hanno aderito ai condoni possano e debbano
chiedere il
rimborso di una contropartita mai
ricevuta, si pensi che solo per l’ultimo condono lo Stato ha incassato 13
miliardi di euro da parte di quei cittadini che addirittura autodenunciatisi
rimangono esposti alle pretese del fisco.
In una petizione-esposto
l’avvocato Angelo Pisani, presidente Nazionale di Noiconsumatori.it,
in via preliminare e conciliativa richiede con quali modalità il Ministero
delle finanze ritiene di poter rimborsare tali contribuenti, se verranno disposti dei moduli ad hoc o per esempio degli sportelli presso l’Agenzia
delle Entrate?
In mancanza di un positivo riscontro ai contribuenti non rimane altra possibilità che
adire l’Autorità Giudiziaria per il rispetto e tutela di ogni diritto
leso.
Pisani chiede, inoltre, che garanzie ha il contribuente, al quale non
viene riconosciuto nemmeno il
legittimo affidamento, che si prepara ad aderire all’attuale scudo che
non vedrà sfumato tale beneficio magari da una sentenza pronunciata tra 10 o 15
anni?
Infine a fonte della
sempre più invadente incertezza del diritto e difronte
al dilagante scontro tra poteri dello Stato per il leader di Noiconsumatori.it si propone una riflessione: se il
cittadino medio non può invocare il legittimo affidamento in quanto doveva
conoscere l’incompatibilità del condono con la normativa comunitaria,
allora si deve ritenere che il parlamento (ed i suoi organi) ed il ministero,
che si avvalgono delle migliori menti e dei soggetti più qualificati, a maggior
ragione dovevano conoscere l’illegittimità di tale norma. E se ciò è
vero, come deve essere vero seguendo il
ragionamento della Cassazione, allora “lo Stato ha
consapevolmente emanato una norma invalida truffando di fatto i cittadini. A
questo punto lo Stato deve essere chiamato non solo a rimborsare le somme
percepite ma anche il danno consapevolmente causato ai contribuenti. Sul sito www.noiconsumatori.it si svilupperà il blog e dibattito
sull’argomento e si fornirà assistenza a tutti coloro i
quali vorranno chiedere indietro i soldi illegittimamente versati allo
Stato…solo per rimanere senza tutela ! ! ! Ora c’è realmente
bisogno dello scudo ma di quello legale per difendere
le vittime dello Stato” dichiara l’avv. Pisani.