Traffico, veleni e rifiuti Napoli sempre più giù
Respiriamo veleni, viviamo paralizzati nel traffico, sprechiamo
l’acqua, non abbiamo aree verdi e ricicliamo troppo poco. Benvenuti
nell’inferno Napoli, così come lo rappresenta il rapporto di
Legambiente sull’ecosistema urbano. L’indagine da sedici anni punta i
riflettori su tutti i comuni capoluogo d’Italia per scoprirne pregi e
difetti nell’impatto con l’ambiente. Napoli non ha mai ottenuto
risultati lusinghieri e, quest’anno, si ritrova addirittura un passo
indietro rispetto al 2008. Posizione numero 89: in Italia solo
quattordici città stanno peggio, e nessun’altra metropoli è ridotta
così male. Dietro ai freddi numeri, che leggete nel grafico in alto, ci
sono situazioni di rischio più o meno alto, che vanno analizzate. Il
problema più grave è legato alla qualità dell’aria, che a sua volta è
strettamente collegata all’intensità del traffico. Ma procediamo con
ordine. I dati rilevati da Legambiente segnalano su Napoli
concentrazioni di biossido di azoto a livelli più che preoccupanti,
sette volte superiori a quelli di Matera, città più virtuosa. Non c’è,
invece, allarme ozono; però nel report ufficiale manca il dato sul
fatidico pm10, perché il Comune di Napoli non l’ha trasmesso. Quel
dato, disponibile a tutti online, segnala che la città ha superato i
livelli di guardia per 182 giorni nel 2009. Chi pensa che
l’inquinamento dell’aria sia dovuto alle auto forse ha ragione. Secondo
i dati Legambiente, a Napoli circolano 57 automobili per ogni cento
abitanti. E il dramma è che le macchine sono anche le più antiquate
d’Italia: solo trentuno vetture su cento sono euro 3 o euro 4, le altre
69 sono ad altissimo potenziale inquinante. Dalle nostre parti si usa
ancora troppo poco il mezzo pubblico: 197 viaggi all’anno per ogni
napoletano, a Roma sono 537 a testa all’anno, molto più del doppio. In
compenso, i mezzi pubblici inquinano molto meno che in altre città:
emettono 337 grammi di co2 all’anno per ogni passeggero trasportato.
Per capire quanto sia virtuosa Napoli, in questo caso, prendiamo
l’esempio di Frosinone dove i bus disperdono nell’aria 2.415 grammi di
co2 all’anno per ogni viaggiatore. Il resto lo fanno la quasi totale
mancanza di verde (meno di tre metri quadrati per abitante, Lucca ne ha
53), l’assenza totale di piste ciclabili, la scarsità delle aree
pedonalizzate (0,28 metri quadrati per abitante). Infine c’è il
capitolo immondizia. Ogni napoletano produce 578,7 chili di pattume
all’anno, e riesce a riciclarne solo l’11 per cento: a Verbania si
ricicla il 72,8%, a Salerno il 45,7%, a Milano il 32,2%. Il quadro,
insomma, è fosco. Le politiche in favore dell’ambiente, evidentemente,
sono scarse. E anche le risposte ai questionari di Legambiente sono
state pochine: solo l’89%. Forse per questo è andata così male.