Tragedia a Ragusa: casa all’asta per debiti, muratore si dà fuoco
Nel tentativo di opporsi allo sfratto dalla casa pignorata dalla banca perché non pagava il mutuo, un uomo si è dato fuoco e nell’incendio che ne è seguito sono rimasti ustionati gravemente anche sua moglie e sua figlia e due agenti di polizia. E’ accaduto a Vittoria (Ragusa) poco prima delle 14, al termine di una mattinata carica di tensione, iniziata quando l’acquirente dell’immobile, messo all’asta dall’istituto di credito, si era presentato con il suo avvocato e un ufficiale giudiziario per entrarne in possesso. Tutti i cinque feriti sono al momento ricoverati nell’ospedale “Guzzardi” di Vittoria. Il più grave è il capofamiglia, Giovanni Guarascio, 64 anni, ma sono preoccupanti anche le condizioni della moglie, Giorgia Famà, 64 anni, e dei poliziotti Antonio Terranova e Marzo Di Raimondo, entrambi in servizio alle “Volanti” del commissariato di Vittoria.
Meno gravi, in apparenza, le condizioni della figlia di Guarascio. L’uomo aveva accumulato un debito di 10.000 euro con la banca, che aveva perciò pignorato la sua casa e l’aveva messa all’asta. Era stata acquistata, sembra per 26.000 euro, e il nuovo proprietario non era riuscito a entrare in possesso dell’immobile perché Guarascio rifiutava di liberarlo. Aveva anche murato con conci di tufo la porta d’ingresso della casa, cui si poteva accedere solo atrraverso un garage, in modo da “blindarsi”. Stamattina il nuovo proprietario si è presentato con il suo avvocato e un ufficiale giudiziario, ed è cominciata una trattativa. I toni si sono ben presto inaspriti, tanto che sul posto è intervenuta la polizia per cercare di riportare la calma. Improvvisamente, mentre gli agenti cercavano di placare la disperazione di Guarascio, l’uomo si è versato addosso benzina e si è dato fuoco.
La fiammata ha investito i due poliziotti, la moglie e la figlia. Subito sono scattati i soccorsi e gli ustionati sono stati traferiti in ambulanza all’ospedale “Guzzardi”. Giovanni Guarascio è un muratore che tira avanti con lavori saltuari. Ha due figlie, una delle quali era fuori di casa, in strada, quando l’uomo si è dato fuoco, e che è rimasta perciò incolume. Entrambe le figlie sono disoccupate e vivono con i genitori. La banca, con la quale Guarascio aveva un debito di diecimila euro, aveva iniziato la procedura di pignoramento contro il muratore nel 2001. Il lungo iter giudiziario si era concluso nel maggio dell’anno scorso, quando la casa era stata aggiudicata all’asta, per 26.000 euro, all’acquirente, che si chiama Sciagura. Secondo quanto si apprende, Sciagura aveva manifestato la sua disponibilità a rivendere l’immobile a Guarascio, il quale però non disponeva dei mezzi per comprarlo. In alternativa, gli sarebbe stato proposto un affitto. Alla tesa trattativa di stamattina erano presenti anche la sorella della moglie di Guarascio, con il marito.
Il muratore non aveva un legale, e solo quando l’ufficiale giudiziario ha detto di dover procedere allo sgombero i suoi familiari hanno chiamato sul posto l’avvocato Giulia Artini. Ma nemmeno con il suo intervento si era riusciti a trovare una mediazione e gli animi si erano esaperati sempre di più, fino al gesto disperato del muratore. (AGI)
(foto: Ansa)