Trasporti: al via due giorni di disagi
Disagi in arrivo per chi dovrà muoversi con i mezzi pubblici. Scatta
infatti lo sciopero nazionale di 24 ore che coinvolgerà autobus, tram,
metro e treni. La protesta è stata proclamata unitariamente da tutti i
sindacati di categoria “per il ripristino dei finanziamenti al servizio
pubblico locale ed al servizio ferroviario universale e per il nuovo
contratto della mobilità”.
Oggi si fermeranno tutti gli addetti ai bus che effettuano i servizi
extraurbani mentre domani la protesta interesserà il personale di bus,
metro e tram dei servizi urbani.
Solo a Bologna lo sciopero sarà concentrato nella giornata di oggi,
quando si fermeranno quindi sia i servizi urbani che quelli extraurbani.
Venerdì le modalità di protesta saranno diverse da città a città. A
Roma autobus, tram e metro resteranno fermi dalle 8,30 alle 17.30 e
dalle 20 a fine servizio; a Milano dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al
termine del servizio; a Napoli dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine
servizio; a Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio; a
Venezia-Mestre dalle 9 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio; a
Genova dalle 9,30 alle 17 e dalle 21 a termine servizio; a Bologna
(sciopero giovedì 15 dicembre) dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a
fine servizio; a Bari 8.30 – 12.30 e dalle 15.30 a fine servizio; a
Palermo dalle 8,30 alle 17,30; a Cagliari dalle 9.30 alle 12.45, dalle
14.45 alle 18.30 e dalle 20 alla fine del servizio.
Oggi scatta anche lo sciopero degli addetti al trasporto ferroviario ed
alle attività connesse, che si fermeranno dalle 21 fino alle 21 di
venerdì. Durante l’astensione saranno garantiti i servizi minimi
indispensabili nelle due fasce (6-9; 18-21) oltre ai treni a lunga
percorrenza inseriti nell’orario Trenitalia, nell’arco dell’intera
durata dello sciopero. Ferrovie dello Stato Italiane assicura che
circoleranno regolarmente tre convogli media-lunga percorrenza su
quattro. Lo sciopero è stato proclamato unitariamente da Filt Cgil, Fit
Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti, Orsa Trasporti, Faisa Cisal e Fast,
che lanciano l’allarme per il servizio pubblico: “In assenza di un
reintegro delle risorse tagliate al settore é fondato il rischio di una
drastica riduzione del servizio pubblico con gravi conseguenze
drammatiche per la mobilità dell’intero Paese e per l’occupazione dei
dipendenti del settore e dei lavoratori dell’indotto che già in questi
giorni scontano pesantemente gli effetti dei tagli ai treni notturni”.