Trasporto aereo, SkyEurope lascia a terra centinaia di passeggeri e non ha intenzione di rimborsare nessuno!
Tutti a terra, oggi non si vola. Scusate, ma abbiamo fallito. Con un breve comunicato sulla propria home page
la compagnia low cost SkyEurope annuncia la sua morte. E così, in un
tranquillo martedì di rientro dalle vacanze estive, migliaia di
passeggeri sono rimasti bloccati negli aeroporti di tutta Europa. Anche
centotrenta italiani in partenza da Bratislava. La società slovacca,
fondata nel 2001 e con capitale prevalentemente austriaco, spiega di
non avere più le risorse per garantire le operazioni di volo. Eppure la
sua crisi è un fatto pubblico già da quando, a metà giugno, presentava
59 milioni di euro di debito. «Abbiamo cercato di ottenere uno
strumento finanziario ponte per porre rimedio alla carenza di
liquidità, ma all’ultimo momento questa soluzione è venuta meno»,
spiegano dalla compagnia. Casse vuote, dunque. Tanto da dover negare ai
suoi clienti l’ultimo servizio.
SkyEurope, infatti, non rimborserà i biglietti dei voli che sono
stati cancellati, né pagherà ad alcun passeggero rimasto a terra il
biglietto per tornare a casa. Sul sito internet della compagnia è
scritto: chi ha pagato il biglietto con carta di credito può provare a
chiedere un rimborso alla propria banca; chi ha pagato in contanti non
verrà rimborsato. E oltre al danno la beffa. Ieri è stato il giorno del
caos negli aeroporti di mezza Europa. Anche in Italia, dato che la
compagnia opera a Roma Fiumicino, Catania, Napoli, Orio al Serio,
Treviso, Bari e Olbia. I voli cancellati da e per Praga, Bratislava e
Vienna hanno costretto i viaggiatori a trovare soluzioni alternative.
Chi comprando nuovi biglietti Meridiana, AirBerlin o Wizz Air, chi
restando a terra in attesa di opzioni più «low cost». Intanto il
dibattito sul trasporto aereo si infiamma di nuovo.
La Commissione europea sta studiando un fondo di garanzia per poter
aiutare i passeggeri in caso di fallimento di compagnie aeree, spiega
il Commissario ai Trasporti Antonio Tajani. Per ora gli italiani a
Bratislava sono costretti a trovare una soluzione con il solo aiuto
della propria forza di volonta, e un po’ di fortuna.