TREDICESIME – UN EURO SU TRE DEI LAVORATORI SE NE VA PER LE TASSE
Arriva Natale e porta con sé le tanto attese tredicesime mensilità. Ma a sfregarsi le mani per i congrui incassi, più che le famiglie dei dipendenti, sono gli uomini del fisco italiano. L’erario fa già festa – avverte la Cgia di Mestre – perché attraverso le tredicesime incasserà la bellezza di 10 miliardi di Irpef, a fronte dei 30 miliardi di liquidità che la mensilità natalizia porterà nelle case dei lavoratori. Un euro su tre dei nostri soldi, insomma, vola via in direzione fisco.
La rigorosa analisi è dell’associazione di categoria degli artigiani veneti – la Cgia, appunto – divenuta ormai un valido ‘termometro’ della pressione fiscale e governativa sugli italiani. «Per i lavoratori dipendenti – segnala l’ufficio studi – l’importo reale della tredicesima 2015 sarà
leggermente superiore a quello percepito l’anno scorso. Nello specifico, si
tratta di 14 euro in più per un operaio specializzato, di 16 euro in più per un
impiegato, mentre per un capo ufficio l’incremento sarà di 25 euro. Per un
pensionato con un assegno mensile netto di poco meno di 1.000 euro al mese,
invece, l’aumento rispetto al 2014 sarà di soli 3 euro». Inoltre non incideranno sulla tredicesima, come invece si ipotizzava in un primo momento, gli 80 euro di bonus dati dal governo Renzi. Anzi, se nel corso dell’anno un lavoratore avesse superato il tetto retributivo dei 24.000 euro previsti dalla legge, si ritroverà con una pari trattenuta proprio nella busta paga di dicembre.
«Il tassificio Italia – sbotta il presidente di NOI CONSUMATORI, avvocato Angelo Pisani – non si smentisce ed anche questo Natale preleva a piene mani denaro dalle tasche dei contribuenti, senza aver ridotto la pressione fiscale, come più volte era stato promesso, e con un livello di servizi pubblici che al Sud rimane tra i peggiori d’Europa. Ricordo – conclude il presidente Pisani – solo un dato: Campania e Calabria si sono classificate agli ultimi posti per ii LEA, la classifica appena resa nota sulla qualità dei servizi sanitari erogati alla popolazione regionale».