Trenitalia, donna incinta resta prigioniera di un treno altavelocita’
Continuano innumerevoli i disagi per i passeggeri di Trenitalia. Risale a pochi giorni fa la terribile sventura capitata ad una povera dona incinta sul treno freccia rossa, alta velocità, diretto da Napoli C.le a Milano C.le. Il treno delle ore 17.50 con arrivo previsto a Bologna per le 21.37, fa stazione a Bologna C.le alle 22.17, riportando quaranta minuti di ritardo e imprigionando i passeggeri della carrozza 1 in coda al treno (1^classe) poiché il conducente ferma il treno non in prossimità del marciapiede, come avrebbe dovuto, ma in corrispondenza dei binari e le porte del treno non si aprono. Dopo 2 minuti di stop per permettere la salita sulle altre carrozze dei passeggeri diretti a Milano, il treno riparte tenendo imprigionati vari passeggeri che sarebbero dovuti scendere a Bologna, tra cui una donna incinta, con un bambino al seguito di 2 anni, alla quale il capotreno dichiara che avrebbe provveduto a fornirle una camera di albergo a Milano. Successivamente invece la donna viene informata del fatto che gli alberghi sono tutti al completo a causa dell’incontro di calcio Milan-Real Madrid. Giunti a destinazione la donna con il bambino viene lasciata completamente senza assistenza. La stessa dopo una visita medica, a causa di una crisi di nervi, riesce tramite un agente di Napoli a trovare un alloggio per la notte a Milano. Il mattino seguente, presentatasi al desk assistenza le fanno pagare anche la tratta per il ritorno a Bologna affermando che avevano “sentito” di questo disservizio ma che non avevano disposizioni in merito.
In seguito a ciò la donna ha dichiarato di essere intenzionata a sporgere denuncia alla Procura poiché tali comportamenti sono inammissibili e non devono ripetersi.
L’avvocato Angelo Pisani afferma: “Purtroppo non sono pochi i casi di simili disservizi ai danni dei cittadini/passeggeri. Trenitalia è stata condannata più volte a risarcire per danni, in particolare per stati di disagio per l’attesa, per contrattempi venutisi a creare, passeggeri insoddisfatti con giusta ragione. In una sentenza pronunciata dal giudice di pace salernitano Ugo Mola, ricordo che si rivelava l’inadempienza contrattuale di Trenitalia, consistita, oltre che nel ritardo, anche nei notevoli disagi dovuti alla mancanza di assistenza del personale di bordo. Caso simile a quello sopracitato. Talo provvedimenti sono importanti per tutte quelle persone che scelgono il servizio ferroviario e che, pur a fronte di un esborso economico non certo trascurabile, non vedono sempre rispettate le esigenze di celerità e le aspettative di confort promesse. Per cui mi auguro che la povera signora rimasta intrappolata, venga risarcita quanto prima a fronte di inadempimenti così gravi, che le hanno provocato non pochi disagi, soprattutto nelle sue condizioni!”