«Troppi furbi, stretta sulle visite fiscali»
Torna l’assenteismo tra i dipendenti statali e il ministro Renato
Brunetta va al contrattacco. Ampliata a sette ore la reperibilità in
caso di malattia. Cambiano così le fasce orarie delle visite fiscali.
Si va dalle 9 alle 13 di mattina e dalle 15 alle 18 della sera.
L’aumento è di tre ore rispetto alla situazione attuale. La novità
scatta da metà novembre. Il nuovo capitolo della strategia
anti-fannulloni è stato sancito con il decreto legislativo di
attuazione della legge 15 del 2009, che sarà pubblicato, infatti,
domani sulla Gazzetta Ufficiale. Sono stati i dati del monitoraggio
sulle assenze nel settore pubblico a spingere Brunetta a intervenire.
Tra agosto e settembre, dopo 14 mesi di riduzione progressiva, c’è
stata un’impennata, rispettivamente, del 16,7% e del 24,2%. Un fenomeno
che non si giustifica, secondo il ministro della Pubblica
amministrazione, nemmeno con l’epidemia influenzale. «Ottobre, in cui è
proseguito il trend negativo dell’assenteismo, ha visto nella settimana
compresa tra il 19 e il 25, registrare meno casi di influenza rispetto
allo stesso periodo del 2008». Sulle fasce orarie ci sono stati
interventi a fisarmonica. A maggio del 2008, con la legge 133, c’era
stata l’estensione delle fasce a cui era seguita quest’estate una
riduzione. «Un errore», per Brunetta. «Fin dall’inizio del mio mandato
ho inteso combattere i comportamenti opportunistici, sia introducendo
una trattenuta della componente accessoria del salario, legata alla
presenza e alla produttività, sia allungando la durata della
reperibilità per i controlli fiscali, estendendola praticamente a tutta
la giornata, con un’ora di pausa dalle 13 alle 14. Ma le 11 ore da
trascorrere a casa per il dipendente malato non sono durate. A luglio
era stato uniformato l’orario di reperibilità a quello del settore
privato», ha spiegato il ministro. L’intervento di quest’estate era
stato giudicato dai sindacati come una «marcia indietro». Invece, ha
ricordato Brunetta, «è stato deciso anche alla luce dei dati
soddisfacenti del monitoraggio sull’assenteismo. Nel primo anno di
applicazione della legge 133 le assenze si sono ridotte del 38%, dato
che equivale a 14 milioni di giornate aggiuntive lavorate per i
cittadini». I risparmi della lotta ai fannulloni verranno valutati
presto da un comitato congiunto dei ministeri della Pubblica
amministrazione e dell’Economia. Intanto è in arrivo il «dividendo
dell’efficienza». La scuola incasserà tra i 200 e i 250 milioni. Si
tratta del risultato della minore spesa sostenuta nel 2008 per le
supplenze. Ma nel decreto sulle nuove fasce orarie c’è anche un’altra
novità, che vale sia per per il settore pubblico che per quello
privato. Da gennaio (con un avvio sperimentale da novembre) il
certificato di malattia dovrà essere inviato dal medico all’Inps per
via telematica. A sua volta l’Istituto lo girerà online al datore di
lavoro.