Troppo semplice limitarsi al numero di targa, la polizia deve identificare il trasgressore per punirlo
Il movimento Noi Consumatori, dichiara in una nota l’Avv. Angelo Pisani, aveva da subito contestato l’illegittimità della nuova legge e già sollevato in tutti i ricorsi l’eccezione di illegittimità costituzionale dell’art. 126 bis comma 2 del nuovo codice della strada, impugnando da sempre le contravvenzioni con decurtazioni di punti sulla patente in caso di mancata contestazione al trasgressore, ora dopo che numerosi giudici di pace avevano trasmesso gli atti alla consulta anche la Corte Costituzionale conferma che alcune nuove norme del codice della strada, che ha introdotto la patente a punti, sono illegittime. In particolare risulta inammissibile e illegittimo proprio l’art. 126 bis comma 2 del codice, infatti i punti della patente possono essere tolti solo se viene identificato l’automobilista alla guida, con sprono alle forze dell’ordine a svolgere più compiutamente i controlli e le identificazioni dei trasgressori.
Come era ovvio e prevedibile la Corte Costituzionale ha stabilito che se non vi è l’identificazione del guidatore, carico del proprietario dell’auto scatta solo la sanzione pecuniaria, e non quella accessoria della decurtazione dei punti. Questo, secondo l’Avv. Pisani, non significa inficiare il diritto alla sicurezza e alla vita, infatti le forze dell’ordine, specialmente la Polizia Municipale, possono sempre far rispettare la legge e punire i reali trasgressori, svolgendo fino infondo il loro compito, ossia identificando i trasgressori e contestando le infrazioni immediatamente, come per legge, senza limitarsi a trascrivere solo numeri di targa, causa frequente di errori e vittime innocenti.
A maggior ragione delle nostre tesi ed eccezioni già sollevate nei migliaia di procedimenti pendenti, la consulta ha confermato eliminando ogni dubbio che ognuno è responsabile di ciò che compie e non della presunta infrazione, per questo dopo la sentenza della Corte Costituzionale ci sarà un’ulteriore pioggia di ricorsi contro una legge palesemente ingiusta, che spesso non puniva il trasgressore ma lo sfortunato proprietario del veicolo.
Per difendersi e tutelare i propri diritti da multe pazze o minacce illegittime di decurtazione punti della patente il verbalizzato “innocente”, precisa l’Avv. Pisani, può proporre, anche personalmente e senza l’ausilio di un legale, ricorso al Prefetto oppure al Giudice di Pace del luogo della presunta infrazione presentando opposizione entro sessanta giorni dal ricevimento della multa. Il fac-simile del ricorso potrà essere scaricato dal sito www.noiconsumatori.it e per maggiori informazioni e chiarimenti il movimento Noi Consumatori ha attivato anche un servizio help-sms tramite il numero 333/7176353.
cittadino centauro ho avuto modo di guardare la trasmissione l’Avv. risponde, la ritengo interessante ed appropriata anche la conduttrice, purtroppo gli argomenti sono tanti. Complimenti per il buon lavoro. Non sono riuscito ad avere la linea.