Truffa aggravata per la dipendente che emette fatture irregolari su ordine del capo
Truffa aggravata per la dipendente che emette fatture irregolari su ordine del capo.
Censurato in tutti e tre i gradi di giudizio (si legga la sentenza su Guida al diritto)
il comportamento di un’impiegata che, su indicazione del principale,
compilava dei documenti “falsi” per coprire una vasta gamma di illeciti:
dai pagamenti in “nero” a una doppia contabilità interna dei movimenti
finanziari.
Per i difensori era un’attività di “mera compilazione”
Un’attività di “mera compilazione” di atti che non aveva – secondo la
difesa della dipendente – alcuna rilevanza all’esterno. La
responsabilità era, infatti, da attribuirsi interamente al datore di
lavoro il quale dava ordini che venivano eseguiti, per il semplice
timore di perdere il posto, senza alcun dolo. Argomenti non convincenti
per gli ermellini, costretti però a dichiarare la prescrizione per un
reato comunque esistente, ma commesso sette anni prima.