Si erano presentati in reparto con una lettera di assunzione che credevano vera, visto che l’avevano pagata ventimila o addirittura trentamila euro, e con tanto di divisa (casacca, pantaloni e scarpe da lavoro) che gli era stata fornita dal loro «gancio» al Policlinico, arrivato di buon’ora in sella a un motorino con il bagaglio di camici e divise. Nessun badge, solo un foglio di presenze su cui firmare ogni giorno. E la truffa è stata bella e compiuta. La fame di lavoro a Napoli aguzza l’ingegno dei truffatori e svuota le tasche di disperati o furbetti in cerca di un’occupazione. «Ti posso far lavorare…» era la promessa, una garanzia venduta a caro prezzo. Il costo di una speranza, di una corsia preferenziale. Il posto di lavoro in questione era quello di portantino, tecnicamente operatore socio-sanitario.
La sede, il Secondo Policlinico di Napoli. A decine ci sono cascati. Qualcuno ha anche preso servizio, chi per una settimana, chi per pochi giorni, chi solo per qualche ora. Fino a quando i falsi neoassunti non sono stati scoperti, segnalati alla direzione sanitaria del Policlinico federiciano e allontanati. La vicenda, però, non è affatto conclusa. La direzione generale dell’azienda ospedaliera ha presentato un esposto in Procura e le indagini sono affidate ai carabinieri. Le fattispecie di reato che possono prospettarsi sono truffa o millantato credito, se invece si scoprisse il coinvolgimento di qualcuno già interno alla struttura le ipotesi di reato potrebbero sfociare nella concussione o corruzione.
L’inchiesta è ancora in corso. Al centro dell’indagine due strani casi verificatisi mesi fa nella struttura di via Pansini. È giugno e nella sala operatoria del reparto di Ortopedia si presentano alcuni nuovi portantini: sostengono, in base alla lettera di assunzione che hanno, di essere assunti dalla Sun, la Seconda Università degli Studi di Napoli – e questa è una delle anomalie – e trasferiti in quella sede per prendere servizio. C’è persino chi si mette al lavoro e fa qualche turno. Ma il raggiro viene scoperto. La lettera di assunzione viene persino trasmessa via fax agli uffici del personale, che notano che qualcosa non quadra. Del resto, i concorsi sono bloccati da decenni. La direzione sanitaria interviene e i finti assunti sono messi fuori dall’azienda.
Trascorrono una quindicina di giorni e il caso si ripresenta all’ambulatorio del reparto di Maxillofacciale.
Due giovani sono pronti a prendere servizio, volti sconosciuti, presentati da una lettera di assunzione che non trova conferme. E’ falsa, come il posto di lavoro promesso a quei disoccupati. Tutta la storia è riassunta in un fascicolo aperto dalla Procura di Napoli. I carabinieri hanno raccolto testimonianze e al Secondo Policlinico le voci sulla compravendita di posti di lavoro fasulli sono insistenti.
Il direttore generale dell’azienda ospedaliera, Giovanni Canfora, sottolinea: «Ci siamo rivolti alla magistratura, abbiamo presentato un esposto in Procura e ci auguriamo che presto venga fatta chiarezza. Le assunzioni, è bene ribadirlo, avvengono esclusivamente tramite bando e regolare concorso». Anche i sindacati mettono in guardia: «Se sarà firmato il protocollo d’intesa ci saranno nuovi posti di lavoro – afferma Luigi Di Martino, coordinatore provinciale della Snals università – Evitate contatti con questi lestofanti».