Truffavano anziani, arrestati in quattro
2 aprile 2012 – I carabinieri della compagnia Napoli centro, nella notte tra lunedì e martedì, hanno arrestato quattro persone ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata alle truffe, sostituzione di persona e falsità in registri e scritture private.
Nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura di Napoli, i militari dell’arma hanno accertato oltre 30 episodi di truffa, consumata o tentata, tutte ai danni di persone anziane che venivano avvicinate da un falso avvocato il quale comunicava loro che familiari privi di copertura assicurativa per la rc auto avevano causato un incidente stradale, inducendole così a consegnare fino a 15.000 Euro pensando di evitare conseguenze penali ai loro cari.
Nel corso di perquisizioni eseguite contestualmente ai fermi sono state rinvenute e sequestrate grosse somme di denaro e oggetti preziosi frutto delle scorribande.
La mente del gruppo era Gennaro Piccirillo, 36 anni, l’uomo che si procurava schede telefoniche intestate a cittadini stranieri da Nunzio Esposito, 55 anni, e Raffaele Caiazzo, di 36 (rispettivamente titolare e dipendente di un centro di telefonia ora sotto sequestro), sceglieva le potenziali vittime e telefonava fingendosi avvocato; quando le convinceva a versare denaro contante per aiutare un figlio o un nipote, mandava Nunzio Maranta, 26 anni, per ritirare la somma.
Le indagini sono partite dalla denuncia di una signora di 93 anni, E.A., cui la banda ha sottratto 5.700 euro il 26 giugno 2012. E sono decine gli episodi scoperti dai carabinieri fino a marzo scorso, quando si è deciso di procedere con un fermo di indiziato di delitto. L’ultima truffa ha preso di mira una ultraottantenne, N.A., cui sono stati portati via 16mila euro per ‘aiutare il nipote’ il 27 marzo.
Ma c’è chi come M.A., 83 anni, o R.R., sua coetanea, si è visto raggirare due volte, anche a distanza di pochi giorni. Il primo ha dato 13mila euro il 16 gennaio e 4.700 il 7 febbraio, sempre credendo di evitare guai a un nipote; la seconda ha dato prima 5mila euro in contanti e gioielli per quasi 7mila l’11 febbraio, e altri 1.800 due giorni dopo.
Piccirillo selezionava le sue vittime tra gli anziani del quartiere di Chiaia, “salotto buono” di Napoli, e qualche volta adescava anche 50-60enni, preferendo però gli over 70. Oltre agli arresti, i carabinieri hanno eseguito anche perquisizioni, trovando a casa di uno degli indagati oltre 100mila euro in contanti e sequestrandoli, cosi come sotto sequestro sono i conti correnti dei quattro.
Il meccanismo della truffa era semplice e collaudato: Piccirillo chiamava da un cellulare, fingendosi avvocato, raccontando di un incidente grave ma senza conseguenze fisiche di un congiunto della vittima, che poteva evitare guai versando un risarcimento in contanti brevi manu. Se l’anziano non era convinto, lo invitava a richiamare sul cellulare per parlare con il figlio o il nipote, imitandone poi la voce mentre in sottofondo si sentivano sirene di ambulanza e chiasso. Ottenuto l’assenso, mandava Maranta a ritirare il denaro.
Fonte: napoli.repubblica.it