Tute blu, venerdì la grande mobilitazione: manifestazione dei metalmeccanici, partenza da piazza mancini alle 9
I numeri parlano da soli: più di diecimila metalmeccanici e oltre
100 autobus che da tutto il Meridione confluiranno a Napoli: è la
grande manifestazione dei lavoratori e delle lavoratrici metalmeccanici
del Sud organizzata dalla Fiom. Il corteo – presentato dal segretario
generale della Fiom Campania Maurizio Mascoli e dal segretario
regionale Federico Libertino – partirà venerdì alle 9, con
concentramento a piazza Mancini, per concludersi a piazza del Gesù
Nuovo. I metalmeccanici del sud scenderanno in piazza per il rilancio
industriale del Mezzogiorno, contro i licenziamenti e gli accordi
separati, per il lavoro, il contratto nazionale e la democrazia.
ANCHE GLI STUDENTI IN PIAZZA –
La manifestazione vedrà uniti lavoratori e studenti – impegnati in una
manifestazione proclamata dall’Uds (Unione degli Studenti) a piazza
Dante contro i provvedimenti del Ministro Gelmini – che si uniranno al
corteo dei metalmeccanici. A piazza del Gesù ci sarà invece un gazebo
dell’Udu (Unione degli Universitari). La manifestazione si concluderà
con i comizi di Giorgio Cremaschi (Fiom Nazionale) e Federico Libertino
(Cgil Campania).
«SUD PENALIZZATO» – «La
manifestazione di Napoli – informa Libertino – si inquadra in
un’iniziativa più grande che vedrà la Cgil impegnata il 28 ottobre e il
13 novembre in due presidi contro la crisi e il 14 novembre nella
mobilitazione generale di tutte le regioni del Mezzogiorno». «Il 9
ottobre – afferma invece Mascoli – sarà una giornata di mobilitazione
che unirà i lavoratori del nord a quelli del sud del paese contro chi
vuole dividerlo e ricacciare il Sud nel sottosviluppo». «Gli effetti
del contratto separato dei metalmeccanici – continua – sarebbero
drammatici nel Mezzogiorno e in Campania dove la crisi industriale è
devastante». Il segretario conclude: «Chiederemo il rilancio
industriale del Mezzogiorno a partire dalla Fiat e il sostegno pubblico
alla politica industriale da parte del Governo e della Regione. Sono
oltre 30 mila i lavoratori i Campania interessati dai processi di crisi
e di ristrutturazione con ricorso agli ammortizzatori sociali in oltre
300 aziende e almeno 2mila i precari già licenziati».