Ue, contro la crisi “necessario un prelievo sugli istituti di credito”

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Una risposta

  1. Il debito secondo gli aggregati Grazie a questo tipo di misurazione risulta che l’Italia a fronte di un debito pubblico del 118% del Prodotto interno lordo ha un debito delle famiglie per il 39,3% e dell’imprese per il 79,9%. In questo modo l’Italia risulta più virtuosa di altri paesi; Inghilterra: debito dello Stato 68,6% – famiglie 100,1% – imprese 114,4%; Svezia: debito dello Stato 42,1% – famiglie 74,2% – imprese 152,7%. L’Italia risulta addirittura vicina “nei totali” alla Francia: debito dello Stato 76,1 %- famiglie 50,7% – imprese 104,5%. POSSIAMO ESSERE VIRTUALMENTE CONTENTI. MA CERTO NON DEL COMPORTAMENTO DEL NOSTRO STATO che ha un debito pubblico più alto di quello greco (112% del Pil). In pratica non siamo conciati tanto male grazie alla propensione al risparmio delle famiglie italiane e grazie a tante piccole imprese che sono finanziate spesso con il solo capitale proprio. Le famiglie italiane si sono caratterizzate per il risparmio, per l’investimento nel mattone e per l’investimento in titoli dello Stato; questo nonostante il pressante invito al consumo e all’indebitamento fatto nella propaganda televisiva. L’ acquista a rate, l’accedi al credito al consumo e vivi alla grande…. è stato un comportamento limitato solo a una parte degli italiani. Di questa tradizione di risparmio delle famiglie italiane oggi si fa un merito Berlusconi, oggi che è costretto dalla UE a ridurre il debito dello Stato per far fronte alla speculazione finanziaria internazionale. Ben venga la misurazione anche per aggregati; ma se i tagli della finanziaria riguardano il tempo pieno a scuola, gli asili, l’assistenza, nei fatti si vanno a colpire le famiglie virtuose dell’aggregato che tanto felicemente è stato presentato all’Europa. I tagli ai costi della politica non intende farli lo Stato centrale, non intendono farli le Regioni e neanche i Comuni. Per quanto riguarda le Province si continua a sostenere la loro costosa esistenza. Il finanziamento pubblico ai partiti non viene certo dimezzato, sulla diminuzione di stipendi ai parlamentari e di auto blu non si parla più. francesco zaffuto http://www.lacrisi2009.com

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