La Commissione Mercato Interno e Protezione Consumatori del Parlamento Europeo ha emanato oggi un nuovo disegno di legge sull’etichettatura dei prodotti tessili. L’etichetta “Made in” dovrebbe essere, infatti, obbligatoria per tutti i prodotti tessili importati e venduti nell’Unione Europea per fornire maggiore sicurezza d’acquisto. La Commissione ha ripristinato la maggior parte degli emendamenti presentati dal Parlamento sull’ indicazione del paese d’origine, sull’etichettatura dei materiali d’origine animale e sulla revisione di una clausola per possibili nuovi requisiti di etichettatura. Il progetto di legge mira a semplificare le norme di etichettatura tessile, in modo da favorire lo sviluppo e l’uso di nuove fibre. “L’attuale assenza di norme armonizzate sul marchio di origine mette l’Unione europea in una situazione di svantaggio nei confronti dei suoi principali partner commerciali, come il Canada, la Cina, il Giappone e gli Stati Uniti, che richiedono il marchio di origine per le merci importate”, ha sottolineato il relatore Toine Manders .
“Ottimo il nuovo disegno legge che speriamo passi – commenta l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori.it -. L’unico modo per garantire sicurezza d’acquisto ai consumatori è di rendere obbligatorio il marchio ‘Made in’. In questo modo si può assicurare e facilitare il processo di compera senza che i cittadini rischino di essere ingannati da prodotti che credono europei ma che invece sono stati fabbricati in paesi del terzo mondo, e magari sfruttando anche i bambini. Ancora oggi, infatti – continua Pisani – , i consumatori rischiano di acquistare prodotti per altri. In special modo i tessuti che, se non corrispindono alle caratteristiche che cerca l’acquirente, possono provocare seri problemi come reazioni allergiche, questo accade proprio quando non vengono precisate parti in tessuto animale a cui un soggetto può essere allergico. Ricevere garanzie, dunque, sul luogo di produzione, sulla fabbricazione, sui materiali usati e sull’origine dei tessuti esteri rende consapevole e sicura la scelta del cittadino aumentandone di conseguenza il potere d’acquisto. E’ chiaro che parallelamente a ciò dev’essere rafforzata la lotta alla contraffazione”.