Un futuro in calo per le pensioni italiane
La Ragioneria Generale dello Stato fa i conti con la realtà e rileva che a seguito anche dell’ultima riforma del lavoro, la Riforma Fornero, gli assegni erogati dall’INPS per le pensioni saranno sempre più magri. Il Rapporto della Ragioneria dello Stato porta notizie pessime per i pensionati del futuro, notizie che gli stessi lavoratori coinvolti potevano intuire ma che adesso vedono quantificarsi nero su bianco.
La situazione peggiore sarà quella dei lavoratori autonomi, che si vedranno corrispondere dall’Istituto unassegno non superiore al 50% o 60% dell’ultima retribuzione lorda. In sostanza ad un lavoratore autonomo potrebbe non convenire nemmeno andare in pensione pensando di proseguire l’attività lavorativa guadagnando più di quando si è in pensione. Il trend è sempre più negativo passando da un decennio all’altro. E se nel 2020 un lavoratore autonomo guadagnerà una pensione lorda pari al 51% dello stipendio attuale, nel 2030 si scenderà al 47%, 75 e 68% se ragioniamo in termini di importi netti.
Per quanto concerne i lavoratori dipendenti, questi percepiranno il 69% della retribuzione attuale andando in pensione nel 2020, mentre scenderanno al 63% nel 2050.
In pratica fra 10 anni gli autonomi guadagneranno il 23% in meno mentre i dipendenti si vedranno decurtare la remunerazione soltanto, se così si può dire, del 4%.
Fonte: www.fiscopiu.it