Un giudice di pace di Udine concede una patente a ore estensiva
La patente “a ore” non è ancora legge, ma c’è già un’applicazione pratica a Udine. Con una estensione di orario non indifferente rispetto al testo contenuto nel ddl che modifica il codice della strada,
che attende il via libera definitivo della Camera prima dell’estate. A
sorpresa, infatti, un giudice di pace di Udine, Luigi Manno, ha
concesso a un agente di commercio al quale il prefetto aveva sospeso la
patente per un anno, per guida in stato di ebbrezza e con un tasso
alcolemico elevato, a quota 2,13 contro il limite di 0,5, la
possibilità di guidare nei giorni di lavoro dalle 7 alle 22. Per 15 ore
al giorno, dunque, al posto delle 3 ore al massimo previste dal ddl
sulla sicurezza stradale. Il giudice di pace apre un varco a
un’interporetazione estensiva di una norma non ancora operativa. Si
tratta comunque di un’ordinanza, che sospende provvisoriamente il
decreto prefettizio, modificandolo. Il 23 settembre, poi, sarà valutata
la condotta del ricorrente e i nuovi esami ai quale deve sottoporsi.
Bisognerà anche disporre il prolungamento della sospensione, pari al
periodo di guida utilizzato a ore.
La decisione è stata assunta dal giudice di pace di Udine, Luigi Manno, su istanza dell’avvocato Emanuele Sergo. «Ho
chiesto al giudice – spiega l’avvocato Sergo – l’applicazione del
diritto costituzionale al lavoro e pertanto all’autosostentamento,
visto che, data l’attività svolta, il mio cliente si sarebbe trovato
senza sostentamento». Il cliente aveva in corso un contratto di
procacciamento di affari per la vendita di Gpl sfuso in serbatoi e per
l’acquisizione di contratti di somministrazione di Gpl. «È un segnale –
commenta l’avvocato Sergo – di come si possano contemperare più
interessi: fai un’infrazione ti punisco, ma ti consento di guidare per
motivi di lavoro, senza poter salire in macchina la sera e nei giorni
festivi».
Infatti il giudice ha concesso la possibilità di guidare in maniera davvero estesa, per ben 15 ore al giorno. Solo
di notte e nei giorni festivi, di fatto, la patente è sospesa. Il 25
ottobre i carabinieri di Basiliano avevano fermato l’agente di
commercio in stato di ebbrezza. Venti giorni dopo la prefettura gli
aveva notificato la sospensione di un anno della patente, ma il giudice
di pace ha accolto il ricorso dell’automobilista che potrà quindi
guidare ben 15 ore al giorno, appunto, per motivi di lavoro. Ora
arriverà anche la sanzione penale.
Sono state molte le polemiche
che hanno accompagnato l’approvazione della patente a ore, norma
proposta dal senatore leghista Gianpaolo Vallardo, e da molti
soprannominato anche “l’emendamento grappino”, perché consentirebbe un
escamotage a chi ha l’abitudine di prendere un grappino prima di
sedersi al volante. Il relatore del provvedimento al Senato, Angelo
Maria Cicolani (Pdl) aveva sottolineato che si trattava di «una norma
di civiltà, con paletti stretti, che sarà concessa solo in casi
eccezionali. La patente può essere sospesa anche per non aver fatto la
revisione». Sarebbe stato il prefetto a valutare in senso restrittivo
la norma. Concessa una sola volta. Il presidente della commissione
Trasporti della Camera, Mario Valducci, aveva messo in guardia dalle
deroghe in un’intervista sul Sole 24 Ore, proprio parlando della
patente a ore. «Sarebbe accettabile soltanto se le deroghe fossero
davvero eccezionali, mentre mi pare una norma di complessa
applicazione. Questa sarebbe una cosa da rivedere in effetti».
In questo caso la deroga, che ancora non é legge è stata applicata da un giudice di pace,
mentre la norma indica che saranno i prefetti a dover valutare i casi,
«assolutamente rari», dice il relatore al Senato Cicolani, di
sospensione. E si potrà guidare per un massimo di 3 ore al giorno e non
certo per 15 ore.