Una crisi economica che non ci pensa proprio a terminare!
Nessuna ripresa nel 2009. Anzi. La «peggiore recessione globale dalla
Grande depressione» del 1929 è destinata a pesare sulle economie
mondiali in misura ancora più grave rispetto alle pur fosche previsioni
di tre mesi fa. Un modesto recupero si avrà soltanto nel 2010, ma con
«una crescita lenta rispetto alle precedenti riprese economiche». A
tracciare il quadro di una crisi che non accenna ad allentare la morsa
è il Fondo monetario internazionale, che ha diffuso il World
economic outlook di primavera. L’istituto guidato da Dominique
Strauss-Kahn taglia ancora una volta le stime di crescita: nel 2009 il
Pil mondiale si contrarrà dell’1,3%, mentre nel 2010 avanzerà soltanto
dell’1,9%. A gennaio l’Fmi aveva previsto invece una crescita dello
0,5% per quest’anno e del 3% per il prossimo. E la contrazione nel 2009
sarebbe stata più pesante, intorno al 3%, senza le manovre di stimolo
fiscale e monetario adottate dai governi nazionali per contrastare la
crisi.
Ancora più drastico il ridimensionamento delle stime che
riguardano l’Italia: nel nostro Paese il Pil scenderà del 4,4% nel
2009. Il taglio è di ben 2,3 punti percentuali rispetto al -2,1%
stimato a gennaio. E nel 2010 il calo, stimato allo 0,1% tre mesi fa,
sarà invece dello 0,4%. Il dato italiano è sostanzialmente in linea con
quello dell’Eurozona (-4,2% nel 2009 e -0,4% nel 2010), dove le notizie
più positive arrivano dalla Francia (-3% nel 2009 e +0,4%). L’Fmi
prevede per l’Italia conti pubblici sotto pressione nei prossimi mesi:
a causa della crisi, e in linea con il resto del mondo, il deficit
italiano salirà infatti al 5,4% quest’anno e al 5,9% nel 2010, mentre
il debito pubblico, dopo essersi attestato al 115,3% nel 2009, balzerà
al 121,1% l’anno prossimo. Stime peggiori di quelle diffuse sempre ieri
da Eurostat, secondo cui il deficit salirà 3,5% nel 2009 (contro il
2,7% del 2008) e il debito punterà a quota 110,5% nell’anno in corso
(contro il 105,8% del 2008). E proprio alla luce dell’elevato debito,
il Fondo sconsiglia all’Italia l’adozione di ulteriori stimoli fiscali
contro la crisi, che «aumenterebbero rischi non necessari». «Per il
governo italiano lo spazio di manovra è limitato – spiega il
responsabile del Dipartimento studi economici dell’Fmi, Jorg Decressin
– ma ci sono una serie di cose che possono essere fatte per migliorare
la situazione: si può migliorare la struttura di bilancio, rendere più
efficiente la tassazione, riformare gli ammortizzatori sociali». Per
l’Italia non ci sono buone notizie nemmeno sul fronte lavoro: la
disoccupazione, secondo l’istituto di Washington, si attesterà all’8,9%
nel 2009 e al 10,5% nel 2010, mentre i prezzi al consumo saliranno
dello 0,7% e dello 0,6%. Nonostante l’ennesimo report negativo del
Fondo monetario internazionale, le Borse europee, deboli per tutta la
mattinata, ingranano la marcia a metà seduta, chiudendo in terreno
positivo. A lanciare la volata dei listini è il segretario del Tesoro
Usa Timothy Geithner, che torna a rassicurare gli investitori sulla
solidità del sistema bancario statunitense. E così l’indice Dj stoxx
600, che fotografa l’andamento dei principali titoli del Vecchio
Continente, guadagna l’1,15%. A guidare i rialzi delle piazze
finanziarie europee è Stoccolma (+3,6%) sostenuta dagli acquisti su
Volvo (+9,31%) e Scania (+7,79%). In spolvero Milano (+2,3%) dove
brilla Pirelli (+10,96%). Bene anche Madrid (+2,53%), Francoforte
(+2,06%), Parigi (+1,72%) e Londra (+1,08%). In controtendenza New
York, con il Dow Jones in calo dell’1,04%.