Una famiglia su 6 non arriva a fine mese Una su 10 non ha soldi per riscaldarsi
Molise, la percentuale di famiglie che non arrivano a fine mese: 17% in
media contro il 15,4% dell’anno prima. È quanto rileva l’Istat, in base
a una indagine effettuata nell’ultimo trimestre del 2008 su un campione
di circa 21.000 famiglie (oltre 52.000 individui).
Stabili invece le famiglie (una su dieci) che non si possono permettere
di riscaldare sufficientemente la casa. Le difficoltà economiche hanno
poi impedito al 18,2% delle famiglie di acquistare abiti necessari
(contro il 16,9% dell’anno prima). L’11,9% (nel 2007 era l’8,8%) non è
riuscito invece a pagare regolarmente le bollette.
Risultano sostanzialmente invariate, rispetto al 2007 le famiglie che
non hanno risorse insufficienti per gli alimenti (5,7%) e per le spese
mediche (11,2%). Quasi un terzo delle famiglie (31,9%) ha poi riferito
di non essere in grado di far fronte a una spesa imprevista di 750 euro
con risorse proprie.
Dal punto di vista territoriale, l’Italia meridionale e insulare, che
usualmente presenta indicatori di percezione delle difficoltà
economiche di livello più elevato rispetto al resto del Paese, mostra,
nell’ultimo anno, un ulteriore lieve peggioramento della propria
situazione. Infatti, tra il 2007 e il 2008, aumenta in misura
significativa la percentuale di famiglie che arriva con molta
difficoltà a fine mese (dal 22 al 25,6%), al contrario di quanto
avviene nel Nord e nel Centro dove tale quota rimane sostanzialmente
stabile (nel 2008, rispettivamente, il 12,6% e il 14,3%).
Nel Sud e Isole si registra anche l’aumento maggiore di famiglie che
dichiara di non avere avuto i soldi, in almeno un’occasione, per le
spese alimentari (8,2%, contro il 7,3% del 2007) e che non ha potuto
riscaldare adeguatamente la propria abitazione (21,2%, contro il
20,1%). Oltre che nel Mezzogiorno, anche nel Nord si osserva un
incremento di quanti riferiscono di aver avuto difficoltà nel sostenere
il pagamento delle spese per i trasporti; nel 2008, in queste due
ripartizioni il problema riguarda, rispettivamente, il 14,2% e il 5,4%
delle famiglie.
Inoltre, il Nord e il Mezzogiorno sono entrambi interessati da un
aumento delle famiglie che hanno avuto problemi per acquistare i
vestiti necessari, ma mentre nel primo caso l’indicatore si attesta al
12,5%, nel Sud e nelle Isole il problema riguarda addirittura il 30%
delle famiglie (nel Centro è pari al 14,2%).
Infine, è comune a tutte e tre le ripartizioni l’incremento di famiglie
che, almeno in un’occasione, sono state in arretrato con le bollette
(nel 2008, si tratta del 9% nel Nord, dell’11,7% nel Centro e del 16,7%
nel Mezzogiorno) e di quelle che hanno avuto difficoltà a pagare il
mutuo (nel 2008, è il 6% nel Nord, il 7% nel Centro e l’11,2% nel
Mezzogiorno). Rispetto al 2007, il problema delle spese mediche conosce
invece una maggiore diffusione solo nel Centro (dall’8% al 9,3%).
Tra le regioni del Nord e del Centro, il Piemonte e il Lazio
evidenziano maggiori segni di disagio con, rispettivamente, il 16,3% e
il 17,1% delle famiglie che dichiarano di arrivare a fine mese con
molta difficoltà nel 2008.
I sintomi di disagio economico sono più marcati al crescere della
numerosità familiare, risultando particolarmente evidenti per le
famiglie con cinque o più componenti. In particolare, a incidere è
soprattutto il numero di percettori di reddito presenti in famiglia e
il tipo di fonte di reddito disponibile. Nel 2008, più di un quinto
delle famiglie monoreddito (20,6%) dichiara, infatti, di arrivare con
molta difficoltà alla fine del mese.