Una ong: “Sakineh sarà giustiziata domani” Arrestato il legale dei tedeschi in carcere
– L’esecuzione di Sakineh Mohammad Ashtiani potrebbe essere vicina. Secondo il Comitato internazionale contro le esecuzioni, Teheran ha autorizzato le autorità penitenziarie di Tabriz a eseguire la condanna a morte. “Le probabilità di un’imminente esecuzione di Sakineh sono ora molto alte – scrive la ong sul suo sito – E’ stato riferito che sarà giustiziata già questo mercoledì, 3 novembre”. Dall’11 agosto scorso alla donna è negato il diritto di ricevere visite e ieri la Commissione del regime, dopo aver montato un nuovo caso nei suoi confronti, ha deliberato che ”in base alle prove esistenti, la sua colpa è stata confermata”.
Il Comitato ha organizzato una manifestazione di protesta alle 14 ora locali (le 15 in Italia) davanti all’ambasciata iraniana a Parigi e una marcia dinanzi alla sede del Parlamento europeo, a Bruxelles. Alle 18 è in programma una veglia davanti all’ufficio del Parlamento europeo in via IV novembre, a Roma, organizzata dall’associazione dei giovani del Pdl, Officina futura “per difendere il diritto alla vita di Sakineh Mohammadi Ashtiani e di tutti quelli, uomini e donne, che vivono la stessa drammatica situazione”, ha spiegato l’associazione in una nota.
Dall’Italia, il ministro degli Esteri Franco Frattini e il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna hanno lanciato un appello a Teheran perché venga salvata la vita della donna. “Il nostro appello – si legge in una nota congiunta – non è contro l’Iran, ma per la vita di Sakineh – come abbiamo manifestato sin dall’inizio della nostra campagna. Un riscontro positivo da parte iraniana a questa nostra sensibilità aiuterebbe quella fiducia reciproca che l’Italia sta cercando di ripristinare con l’Iran malgrado il difficile momento internazionale”. Da tutti i partiti politici si sono moltiplicate richieste ed appelli perché la donna non venga giustiziata.
Anche Règle du Jeu, la rivista on line del filosofo Bernard-Henri Levy, comunica che la prigione di Tabriz avrebbe ricevuto una lettera del tribunale di Teheran nel quale quest’ultimo autorizza la “rapida esecuzione” della condanna a morte. Nella missiva si autorizza la “rapida” esecuzione della condanna per impiccagione contro la donna. E “poiché le esecuzioni capitali hanno luogo il mercoledì, possiamo essere terribilmente preoccupati oggi per Sakineh”, si legge sul sito.
Sakineh, 43 anni, madre di due figli, è rinchiusa da quattro anni nel braccio della morte della prigione di Tabriz, nella regione nord-occidentale dell’Iran. Nel 2006 le sono state inflitte 99 frustate per una “relazione illecita” con due uomini, poi è stata condannata a morte per adulterio e per complicità nell’omicidio del marito. Il caso ha suscitato le dure proteste della comunità internazionale e una martellante campagna della stampa straniera, tanto che le autorità iraniane hanno deciso di commutare la lapidazione in impiccagione 1