Un’altra mazzata dal Governo, l’Iva sulle cartelle Equitalia
L’ennesima beffa. Ormai non passa giorno senza che il Governo ci imponga una nuova tassa. Ieri l’Irpef, oggi l’Iva, domani l’Imu, dopodomani chissà? Prepariamoci al peggio.
L’ultimo regalo che ci arriva dall’Esecutivo è contenuto nella relazione tecnica al Decreto Sviluppo, approvato dal Governo nei giorni scorsi, in vigore dal 20 ottobre e in attesa di essere convertito in legge dal Parlamento.
Come riportato dall’Huffington Post Italia, il decreto
cancella l’esenzione Iva per le attività di “riscossione dei tributi
effettuate da soggetti terzi per lo svolgimento delle quali viene
corrisposto un aggio”.
La norma colpirà pertanto chi di noi entrerà in contatto con Equitalia e le altre agenzie che curano l’incasso dei tributi. Ci ritroveremo infatti a dover pagare una cartella esattoriale più salata.
Fino a oggi sul ricavo incassato da Equitalia per lo svolgimento del
servizio di riscossione (il 9% dell’ammontare della cartella) non si
applicava l’Iva. Con la nuova norma questa esenzione viene meno e
pertanto su di noi ricadrà anche il 21% di Iva sull’aggio di Equitalia,
con la conseguenza diretta di un ulteriore esborso nel pagamento della
cartella.
Da questa gabella il Governo spera di recuperare circa 100 milioni di
euro all’anno. È sempre la stessa storia: servono risorse per far
fronte alle necessità dello Stato? No problem, basta una nuova tassa.