Unico 2008, ristoratori: redditi che non superano i 14mila euro, al pari dei pensionati
Ristoratori come pensionati con un reddito
lordo tra i 14.500 e i 13.500 euro l’anno. Commercianti, anche
all’ingrosso, come lavoratori dipendenti, poco sopra i 19.000 euro. La
folta platea di micro-società con contabilità semplificata che dichiara
ancora meno, in media 17.000 euro.
È un frullatore di categorie e redditi quello che emerge da una lettura
di dettaglio dei primi dati sulle dichiarazioni fiscali del 2008
diffusi dal Dipartimento Fiscale del ministero dell’Economia. Tutti
dati relativi al 2007, anno pre-crisi. Come sempre le fotografie
panoramiche di intere categorie hanno il difetto di livellare le
diversità dei redditi, di creare statistiche alla Trilussa.
Certo non rendono giustizia alle differenze regionali e a quelle tra
persone che svolgono lo stesso lavoro. Ma dai confronti appare spesso
evidente che lo zoom del fisco mette a fuoco grandi contraddizioni.
Ecco allora che il reddito medio degli imprenditori della categoria
«servizi di alloggio e di ristorazione» (nella quale ci sono anche i
titolari di piccoli alberghi, residence e camping, ma anche
ristoratori, pizzerie e fast food) è in media di 14.597 euro e crolla a
13.545 euro per 100.000 su 120.000 imprenditori del settore che hanno
optato per una forma societaria che consente la contabilità
semplificata.
Il loro reddito è praticamente identico a quello dei pensionati, che in
media nelle dichiarazioni dello steso anno si attestano a 13.448 euro:
li dividono solo 97 euro lordi. Di confronto in confronto, appare che a
dichiarare meno dei 19.335 euro dei dipendenti non sono gli «autonomi»
ma le mini-società, le imprese di persone con contabilità semplificata
che oramai sono la «formula» scelta da molti settori: il commercio, i
ristoranti, le attività edili. Il reddito da lavoro autonomo si attesta
a 37.124 euro, grazie ai redditi alti di professionisti e medici che
alzano la media.
Quello delle micro-società è in media di 17.007 euro, circa 1.400 euro
lordi al mese. Intere categorie sono ora rappresentate quasi
esclusivamente da questa forma di «mini-impresa» personale a
contabilità semplificata. Vi rientrano soprattutto gli operatori del
settore del commercio (672 mila), delle costruzioni (380 mila), del
trasporto (82 mila), alberghiero e della ristorazione (100 mila). Anche
per loro i redditi sono al lumicino. Lo stesso vale per il commercio:
la media di reddito si attesta su 19.795 euro.
Se il commerciante è lavoratore autonomo (ce ne sono 1.072) dichiara in
media 11.759 euro, se ha una società a contabilità ordinaria (ce ne
sono 116 mila) dichiara 33.032 euro). Ma si crolla a 17.507 euro – lo
stesso livello di un metalmeccanico che indossa la tuta blu da una
decina di anni – per le 672 mila società del commercio all’ingrosso e
al dettaglio che applicano la contabilità semplificata. Gli
imprenditori del settore trasporto (dai taxi ai padroncini) e i
titolari di agenzie di viaggio dichiarano in media meno di un
lavoratore dipendente. I primi denunciano al fisco una media di 16.837
euro di reddito che scende a 15.468 se si è scelta la forma della
società in contabilità semplificata.
Per le agenzie di viaggio e di servizio alle imprese, invece, il
reddito medio si attesta 18.725 euro (a 16.849 in semplificata). Poco
sopra sono invece gli imprenditori edili: il reddito è di 20.317 euro –
meno di quanto previsto dal contratto per un maestro elementare ad
inizio carriera – ma scende a 18.582 euro per le 380 mila società
«semplificate». Un reddito più alto, invece, ci si sarebbe atteso dagli
agenti immobiliari, visto l’alto prezzo degli immobili sui quali
applicano le provvigioni.
La media dichiarata dal settore è di 21.596 euro, in pratica
l’equivalente di una provvigione del 3% sulla vendita di due case da
310.000 euro. I circa 1.000 agenti immobiliari-lavoratori autonomi
dichiarano in media 11.759 euro, le 672.000 società in semplificata,
invece, 17.507 euro. Nelle fila dei lavoratori autonomi rimangono
invece i professionisti (561 mila) e i medici e sanitari (218 mila): il
loro reddito è però decisamente sopra la media. Il grande calderone dei
professionisti (da notai ad avvocati, da commercialisti a geometri)
dichiara in media 36.369 euro, i medici e sanitari 44.205 euro. Ma ci
sono anche gli artisti e gli sportivi e gli imprenditori del settore:
la loro categoria dichiara in media 24.800, una media tra i 12.574 di
chi ha una società in contabilità semplificata e i 32.027 di chi stacca
le ricevute come lavoratore autonomo.