Oltre 5mila richieste di conciliazione in poco più di due mesi: le hanno ricevute le 105 Camere di commercio dall’entrata in vigore della riforma sulla mediazione (21 marzo scorso). Di queste, sottolinea Unioncamere in una nota, le 75 Camere già iscritte al registro degli Organismi di mediazione del ministero della Giustizia ne hanno gestite quasi 4mila, il 76% delle quali in materie per cui è ora prevista l’obbligatorietà.
In un caso su 5 si arriva a un accordo “soddisfacente”
Complessivamente, i procedimenti già definiti risultano 1.633, pari al 43% delle mediazioni depositate presso gli Organismi camerali riconosciuti, e nel 20% dei casi si é raggiunto un accordo soddisfacente per entrambe le parti. «La mediazione civile sta cominciando a dimostrare le sue potenzialità di strumento rapido, economico ed efficace di giustizia alternativa nei rapporti tra le imprese. È un passo nella giusta direzione», ha commentato il vice presidente di Unioncamere, Costantino Capone.
In alcune Camere, il tasso di conclusione positiva è addirittura superiore al 50 per cento. «Ci aspettiamo – ha detto ancora Capone – che la mediazione obbligatoria potrà dare già entro l’anno un contributo visibile di alleggerimento del lavoro dei tribunali e, soprattutto, dei costi e dei tempi dei contenziosi per le imprese».
La mappa della mediazione
Secondo i dati di Unioncamere, che sono stati messi a disposizione della commissione Giustizia del Senato, le mediazioni obbligatorie tra imprese si sono concluse mediamente in 66 giorni. Quelle relative a rapporti di consumo ne hanno invece richiesti, sempre mediamente, 64. Il valore medio nei due casi è stato, rispettivamente, di circa 155mila euro nelle procedure tra imprese e di 23mila euro circa in quelle aventi per oggetto controversie in materia di consumo. Delle 3.832 mediazioni gestite dagli Organismi camerali, il 33% si è svolto nel Nord-Est, il 27% nel Nord-Ovest, il 25% nel Centro e il 15% nelle regioni del Sud e nelle Isole.