Università, a uno studente su due chieste più tasse del dovuto
In Italia, uno studente su due paga più tasse universitarie del dovuto. Una notizia che non farà certo piacere alle migliaia di famiglie italiane costrette a fare mille sacrifici per mantenere i figli all’università. A denunciare l’anomalia è l’Unione degli universitari dopo il successo ottenuto la scorsa settimana con l’accoglimento del ricorso contro l’ateneo di Pavia condannato a rimborsare 1 1,7 milioni ai propri studenti ai quali aveva fatto pagare tasse eccessive. Ora l’Udu si è messo a fare le pulci a tutte le altre università pubbliche dello Stivale, scoprendo appunto che Pavia è in buona compagnia.
E, stando ai conteggi effettuati dai ragazzi, i “casi Pavia” erano ben 33 nel 2010, e se le richieste di rimborso dovessero prendere piede potrebbero mettere in crisi decine di atenei: si supererebbe quota 200 milioni. Ora il fenomeno – dice Michele Orezzi dell’Udu – secondo dati parziali è peggiorato coinvolgendo nel 2011 la maggioranza degli atenei”. Un decreto di 14 anni fa stabilisce che il contributo posto carico degli studenti (le cosiddette tasse universitarie) non può superare il 20 per cento del finanziamento pubblico ricevuto dallo Stato, il cosiddetto Fondo di finanziamento ordinario degli atenei, che dal 2008 a oggi è stato progressivamente eroso per fare quadrare i conti pubblici. Una condizione che avrebbe dovuto fare calare anche le tasse universitarie, che invece sono rimaste tra le più alte d’Europa.
Ma il monitoraggio dell’Udu descrive un altro panorama. 33 atenei su 62, nel 2010, sforavano il tetto del 20 per cento e altri 6 superavano il 19 per cento. Nel 2011, il fondo statale è stato ulteriormente ridotto ma le tasse universitarie sono aumentate o, nella migliore delle ipotesi, sono rimaste invariate. In base ai calcoli degli universitari, elaborati partendo dai dati forniti dallo stesso ministero, l’università più esosa è quella di Urbino (Carlo Bo) che sfora del 36,6 per cento seguita da quella di Bergamo a quota 36,5 per cento. E il Politecnico di Milano impone una tassazione pari al 30 per cento dei finanziamenti ricevuti dallo stato: dieci punti in più del tetto del 20 per cento.
“Nel solo 2010, la parte fuorilegge delle tasse studentesche è di circa 218 milioni di euro. Come si capisce gli 1,7 milioni di euro che l’università di Pavia è stata condannata a risarcire ai suoi studenti sono solo la punta dell’iceberg di un ‘tesoretto fuorilegge’ evidentemente sottratto dalle tasche degli studenti e da quelle delle loro famiglie”, spiega Orezzi. “Come Unione degli universitari-sindacato studentesco ci rivolgiamo a tutte le università e ai rettori che in queste ore, terrorizzati da ricorsi a catena, attaccano gli studenti. Il problema vero non siamo noi studenti: c’è un problema sostanziale legato al taglio delle risorse per le università. I nostri ricorsi non sono mirati a mettere le università sul lastrico ma hanno invece il solo scopo di evidenziare questo punto”, conclude il coordinatore dell’Udu.