Uso del pianoforte in condominio. Quando è legittimo e quali sono i limiti? Le norme cui fare riferimento per valutare come agire
I rumori, nell’ambito del condominio negli edifici, sono tra le cause che generano maggiore litigiosità, dove con tale termine vuole indicarsi non per forza il numero di contenzioso giudiziario ma più direttamente l’inasprimento dei rapporti tra vicini.
Tra i rumori, poi, quelli provocati dal suono propagato da uno strumento musicale sono i più ricorrenti. Prendiamo ad esempio, ma solo per praticità, l’uso del pianoforte: quando e lecito ed a che condizioni? Come verificare ciò?
Andiamo per ordine.
Che cosa può accadere se il suono diviene insopportabile?
Il vicino che intenda ottenerne la cessazione potrà agire, a livello civile, ai sensi degli artt. 844 e 2043 c.c. per la così detta inibitoria ed il risarcimento del danno. La tutela è estesa anche a livello penale ed in particolare un’apposita norma sanzionatoria (l’art. 659 c.p. Disturbo delle occupazione o del riposo delle persone). Si tratta d’un reato a dir poco odioso in quanto la norma non punisce un danno causato ad altro soggetto bensì il pericolo generico che un danno possa essere arrecato all’intera collettività. In tal senso, in modo inequivocabile, il Tribunale di Bari ha avuto modo di specificare che “ ai fini della configurabilita’ del reato di cui all’art. 659 cod. pen., e’ necessario che le emissioni sonore rumorose siano tali da superare i limiti della normale tollerabilita’, anche in relazione alla loro intensita’, in modo da recare pregiudizio alla tranquillita’ pubblica, ovvero alla quiete ed al riposo di un numero indeterminato di persone, anche se non e’ necessario che siano state tutte disturbate in concreto, atteso che la valutazione circa l’entita’ del fenomeno rumoroso va fatta in relazione alla sensibilita’ media del gruppo sociale in cui il fenomeno stesso si verifica, non assumendo rilievo assorbente le lamentele di una o piu’ persone (Cass. Sez. 3, Sentenza n. 3678 del 01/12/2005-31/01/2006, Giusti). Trattasi, invero, di reato di pericolo presunto; ai fini della sua configurazione, pertanto, non e’ necessaria la prova dell’effettivo disturbo di piu’ persone, ma e’ sufficiente l’idoneita’ del fatto a disturbare un numero indeterminato di persone”. (Trib. Bari 24 settembre 2007).
Tanto detto è, comunque, utile domandarsi: al di là della tutela civile e penale, quali norme possono regolamentare l’attività musicale nelle unità immobiliari?
Al riguardo la risposta deve guardare a due atti regolamentari, il primo di natura amministrativa, il secondo a carattere privato: il riferimento è ai regolamenti comunali e condominiali.
Quanto ai primi essi, che devono essere fatti rispettare dalle forze di polizia locale, possono contenere indicazioni che, al di là dell’effettivo fastidio, limitino il suono degli strumenti a determinati orari. Il regolamenti condominiali, invece, possono addirittura vietarlo purché, questa è l’unica condizione, un simile divieto promani da un regolamento di origine contrattuale. Diversamente la clausola sarebbe radicalmente nulla.
Richiesta informazioni Io suono il sax da sette anni senza amplificazione e nessuno si è mai lamentato anche se è udibile dalle palazzine vicine e, nella mia, solo dal piano sottostante; in genere ho ricevuto solo commenti benevoli e complimentosi. Ora temo perché un vicino nuovo è venuto ad abitare sotto casa e mi sembra un po’ piantagrane. Indipendentemente dal tutto io stesso suono intimidito comunque dal fatto di dover "imporre" un sia pur minimo suono ad altri (inferiore probabilmente ad un aspirapolvere o ad un televisore). Generalmente suono dalle 17 alle 19,30-20 comune di Roma. Vedo che le leggi sono molto controverse e interpretate in maniera diversa; il 659 è stato depenalizzato ma io sarei preoccupato di qualcuno che, facendo causa civile, mi chiedesse un risarcimento da migliaia di euro (che non mi posso permettere). In pratica la domanda è: vi sono orari in cui posso suonare tranquillamente senza che nessuno, al quale magari neanche dò fastidio, mi quereli per antipatia o ritorsione? C’è un minimo di decibel che un terzo debba dimostrare io superi per querelarmi o il mio sax non deve essere udibile del tutto? Che somma potrebbero chiedermi di risarcimento?