«Vaccinare i bambini a rischio il siero non provoca sclerosi»
«Se il bambino respira male, ha un poco di affanno e la febbre continua
da 3-4 giorni bisogna rivolgersi immediatamente al pediatra». Per
Alfredo Guarino, professore ordinario di Pediatria presso l’Università
di Napoli Federico II, l’influenza A non deve creare allarmismi, ma i
sintomi non vanno sottovalutati. Così come non va sottovalutata la
pandemia in corso e soprattutto l’importanza della vaccinazione per
difendere i più piccoli dal virus. Quando le condizioni di un bimbo
affetto da influenza A devono preoccupare i genitori? «Anche se il
piccolo non ha tosse, ma ha difficoltà nel respirare, è particolarmente
stanco, mogio, pallido, è necessario chiamare subito il medico di base.
Per esempio, se il bimbo mangia con fatica, se dopo due o tre bocconi
si ferma, bisogna avvertire il pediatra. Ma è preferibile che i bambini
non siano contagiati dall’influenza e l’unica strada è la
vaccinazione». Ma molti medici non sono favorevoli all’impiego del
vaccino, alcuni dicono che possa provocare anche gravi malattie come la
sclerosi. «Sono opinioni personali. L’attuale vaccino contro
l’influenza A non è pericoloso, non è causa di patologie, come la
sclerosi, né di altre complicanze. Come ogni farmaco può avere degli
effetti secondari, ma sono minimi, come un poco di febbre o di tosse.
Mentre le reazioni gravi, anafilattiche, sono rarissime. Anche lo
squalene, di cui si parla in questi giorni, è da molti anni utilizzato
per preparare altri vaccini e non ha mai causato problemi». C’è stata
qualche conseguenza negativa sui bambini che avete vaccinato? «Da
venerdì ad oggi abbiamo vaccinato più di cento bimbi e nessuno ha avuto
complicanze o effetti secondari. Inoltre, stiamo chiamando tutte le
famiglie dei bambini che costantemente seguiamo e curiamo nella nostra
struttura per sottoporli alla vaccinazione». Quanti bambini pensate di
trattare? «Contiamo di vaccinare entro la settimana circa 500 bimbi. Da
noi sono curati pazienti a rischio, affetti da malattie croniche,
congenite, come il diabete o immunodeficienze, e che quindi devono
assolutamente vaccinarsi. In ogni modo, la vaccinazione è indicata
anche per i bimbi sani. E dai sei mesi di vita in poi il vaccino può
essere somministrato tranquillamente». Quanti bimbi sono attualmente
ricoverati con l’influenza A nel suo reparto? «Al momento ci sono 15
bambini, di cui tre in condizioni molto gravi, ma perché affetti anche
da altre serie patologie». Quale sarà l’andamento dell’influenza nei
prossimi giorni? «Nelle prossime tre settimane la pandemia continuerà
ad interessare ampie fasce della popolazione. Dopo, probabilmente, si
attenuerà». Quando il piccolo dopo l’influenza può tornare a scuola e
non essere più contagioso? «Generalmente dopo tre -quattro giorni che
la febbre è scomparsa può tornare in classe. Senza dimenticare però,
che in qualche caso, se la tosse persiste, il bambino può essere ancora
contagioso».