Valore della laurea, da oggi referendum online
Parte oggi e andra’ avanti fino al 24 aprile la consultazione on-line promossa dal ministero dell’Istruzione sul proprio sito per chiedere agli italiani cosa pensano circa l’abolizione del valore legale del titolo di studio. Il sito del Miur ha un banner in basso a destra dove si accederà al questionario on-line, con la schermata iniziale nella quale saranno elencati i dettagli tecnici e gli obiettivi del nuovo strumento messo in campo dal Ministro Profumo.
Ecco il link http://www.istruzione.it/web/ministero/consultazione-pubblica
Per partecipare sarà richiesto il proprio codice fiscale e un indirizzo e-mail al quale arriverà la password per accedere alle domande; si potrà quindi accedere all’area riservata dove, suddivise in 6 argomenti, ci saranno una quindicina di domande che sviscereranno il più possibile la tematica in questione. Il questionario sarà anonimo ma i dati potranno essere usati dal ministero per tracciare i profili delle persone che accederanno alla consultazione per valutarne poi il successo e il valore statistico. Alla fine del questionario ci saranno poi 3 domande per poter registrare il feedback del compilatore rispetto allo strumento usato. Durante le varie domande del questionario si potranno avere approfondimenti circa le tematiche toccate dalle domande per comprenderne meglio lessico e indirizzo. L’Unione degli universitari se da un lato apprezza la volonta’ del ministro di ricercare un parere ”dal basso” usando un nuovo strumento, dall’altro esprime perplessita’.
”L’abolizione del valore legale del titolo di studio – spiega Michele Orezzi Coordinatore Nazionale dell’Udu – è un tema complesso e non di immediata comprensione, ma soprattutto ciò che più conta è che le conseguenze possono essere veramente devastanti. La consultazione on-line poteva essere uno strumento innovativo e positivo sotto alcuni aspetti ma con questa impostazione sta partendo decisamente con un passo falso a causa dell’eccessiva fretta e della mancata comprensione dell’importanza della discussione”.
Per l’associazione studentesca ”la pratica della consultazione diretta è ottima, ma non può eludere un confronto. Vogliamo poi ricordare che l’Italia è ancora oggi nel Paese europeo dove è meno radicata la banda larga: forse sarebbe anche opportuno adeguare le infrastrutture telematiche per permettere a tutti i cittadini di accedere e partecipare ed evitare quei gap che, mai come ora, sono gap democratici”. L’Udu, in ogni caso, sta predisponendo un video e una guida ‘alla consultazione’ per portare avanti la propria contrarieta’ – dice – ”in maniera costruttiva”.
”Purtroppo – insiste – non ci sarà il dovuto tempo e le dovute occasioni per far comprendere le conseguenze dell’eventuale abolizione: classificazione di atenei di serie a e serie b, una deresponsabilizzazione delle università circa la formazione degli studenti e un’agevolazione pesante in più’ per raccomandazioni e spintarelle nei concorsi pubblici”.