Vanno considerate scadute le cartelle esattoriali vecchie di 5 e 10 anni
E’ lecito che Equitalia possa inviare a distanza di anni cartelle con i più svariati tributi, accrescendo così oltre misura gli interessi e quindi i propri guadagni? Secondo una recente sentenza della Cassazione la risposta è NO. La Suprema Corte ha stabilito infatti che devono essere considerate scadute le cartelle Equitalia ogni 5 o 10 anni, a seconda del tributo. E il calcolo parte dalla notifica della cartella.
Già la Commissione di primo grado aveva accolto il ricorso del contribuente sul presupposto che fosse intervenuta la prescrizione quinquennale. Equitalia si era opposta, sostenendo che le cartelle esattoriali risultavano tempestivamente notificate, “entro il termine di prescrizione breve” e sostenendo che “la parte ricorrente avrebbe dovuto indicare l’esistenza di un titolo definitivo a pretendere, antecedente all’emissione delle cartelle, di cui non è stata fatta menzione alcuna”. Non così secondo gli Ermellini, che respingono il ricorso di Equitalia.
Va ricordato che, secondo una recente indagine di Federcontribuenti, ben il 90,2% delle azioni mosse da Equitalia riguarda piccoli importi, quelli cioè compresi tra 500 euro e fino a 50 mila. E che su 80 mila contribuenti oltre la metà hanno avuto problemi con cartelle esattoriali per importi originariamente ridicoli, lievitati col passar del tempo e degli interessi.