Versa 100£, nipoti ereditano fortuna
Ha depositato, nel 1907, cento lire su un libretto di risparmio presso la Banca Popolare di Sampierdarena a un tasso del 3,50% netto. Oggi, dopo 103 anni quella cifra vale ben 500mila euro.
A beneficiarne saranno i pronipoti della avveduta risparmiatrice, ormai
defunta, che cercherano di farsi restituire il denaro dalla Banca d’Italia, visto che l’istituto di credito genovese a cui si è rivolta la donna è ormai solo sui libri di storia.
Il
1 maggio del 1907 (naturalmente allora le banche erano aperte perché
non esisteva ancora la Festa dei Lavoratori) la signorina Ida Giovanna Mantelli,
classe 1881, nel fior fiore dell’età, deposita una ingente somma di
denaro di allora (100 lire) sul libretto a risparmio n. 0069 acceso
presso l’agenzia di Bolzaneto.
Passano gli anni, due guerre
mondiali, l’Italia che diventa Repubblica, gli indimenticabili anni
sessanta, poi settanta, infine alla veneranda età di 103 anni compiuti
la signora Ida passa a miglior vita (è il 7 giugno 1984) nominando con
un testamento olografo erede universale la pronipote Umiltà Morazzini,
classe 1927, originaria di Siena.
Passano vent’anni circa e la
signora Umiltà raggiunge la compianta prozia (è il 20 agosto 2001).
Umiltà Morazzini lascia eredi i due figli Aldo e Maria Grazia.
Trascorrono 9 anni e nel settembre 2009 Aldo ritrova in un cassetto
della vecchia casa della “pro-prozia” il vecchio libretto del 1907 con
le 100 lire depositate. Si consulta con la sorella Maria Grazia, fanno
due rapidi calcoli e poi accusano un leggero malore: la cifra di 100 lire, tra rivalutazione ed interessi si è moltiplicata in oltre 500mila euro.
Gli eredi hanno dunque deciso di agire legalmente al fine di recuperare l’ingente somma.