Viadotto, rischio crollo, ha già provocato incidenti, donna grave
Un giunto del viadotto “Geremia 2” sulla Statale 626
Caltanissetta-Gela ha ceduto all’improvviso, creando una sorta di
gradino sulla carreggiata. Un’auto e una moto in transito vi sono
finiti contro: due i contusi, una donna di 32 anni è grave. Ora c’è il
rischio di crollo: interrotto il traffico. La strada era stata
inaugurata nel 2006. Dai primi sopralluoghi dell’Anas, sembra però che
a cedere sia stata la parte vecchia, realizzata 30 anni fa.
I
sopralluoghi dei tecnici dell’Anas proseguono. Il cedimento sarebbe
avvenuto perché la trave che poggia sul pilone avrebbe avuto una forte
escursione orizzontale, “sganciandosi” dall’appoggio e creando un
fenomeno di torsione. In pratica – riferiscono alcuni testimoni,
automobilisti che transitavano nel momento del cedimento – il tratto di
carreggiata poggia solo da un lato, a un’altezza di circa 90 metri,
come se penzolasse. Il viadotto si trova poco prima del bivio che porta
a Butera, al Km 42. Sul luogo ci sono i vigili del fuoco, mentre
polizia e carabinieri bloccano l’accesso al viadotto da entrambi i lati.
Grave una donna
Una
donna di 32 anni, Monia Greco, che viaggiava con i suoi due figli, è
rimasta ferita nell’incidente provocato dal cedimento del viadotto
della Caltanissetta-Gela. I medici le hanno riscontrato una “frattura
da scoppio” di due vertebre dorsali. Illesi i bambini. Frattura al
braccio, invece, per il motociclista finito anche lui contro quella
sorta di gradino creato dal cedimento. Il conducente della moto è un
poliziotto di 28 anni, Gaetano Curasi.
Aperte due inchieste della procura e dell’Anas
E’
stata affidata al pm del tribunale di Gela, Monia di Marco, l’indagine
sull’improvviso cedimento della “Geremia II”. Magistratura e
carabinieri attendono i risultati dei sopralluoghi di Vigili del fuoco
e Genio civile prima di formulare un’ipotesi investigativa. Anche il
presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, ha già nominato una commissione
d’inchiesta. Ai cronisti che hanno chiesto se anche per quest’opera
(come per il palazzo di giustizia di Gela e la diga foranea del
porto-isola) potrebbe essere stato utilizzato calcestruzzo
depotenziato, gli inquirenti hanno risposto che al momento non ci sono
elementi tali da indurre a formulare questo sospetto. Si guarda
piuttosto a un possibile cedimento del terreno su cui poggiano due dei
piloni più alti del viadotto.