Viaggio di nozze rovinato: risarciti gli sposi
Viaggio rovinato. Se poi è quello di nozze va considerata l’«aggravante» dell’irripetibilità. Perchè quella luna di miele – un’esperienza che dovrebbe essere già unica di per sè – di sicuro quella coppia di Rubiera non la dimenticherà più. A otto anni dai fatti, è con questa motivazione che il tribunale di Reggio ha condannato una compagnia aerea e l’assicurazione a pagare il valore di un bagaglio smarrito all’aeroporto. La compagnia e il tour operator che offrì il pacchetto turistico con destinazione Cayo Largo a Cuba devono risarcire pure il danno non patrimoniale da vacanza rovinata. Il tutto, con gli interessi maturati in questi anni. La sentenza, che può essere impugnata in appello, viene pronunciata dal giudice civile Gianluigi Morlini.
A far causa, nel 2006, poco dopo quell’irripetibile avventura, fu il marito. Nel viaggio aereo di andata, dopo la consegna al check in per l’imbarco era stato smarrito il bagaglio del neo-sposo. La coppia, sbarcata all’aeroporto cubano, aspettò a lungo invano davanti al nastro trasportatore e denunciò lo smarrimento allo sportello lost and found locale. Il viaggio di nozze cominciava così: con marito e moglie costretti a girare per negozi della località caraibica invece di godersi spiaggia bianca e mare cristallino, con la seccatura di dover acquistare beni di prima necessità e medicinali. Gli sposi novelli, rientrati in Italia, presentarono un’ulteriore denuncia di smarrimento all’aeroporto di Milano Malpensa: nessun risultato, valigie scomparse nel nulla.
Il turista rubierese, assistito dall’avvocatessa Barbara Ferrari, chiese così al tribunale di Reggio la condanna del vettore a risarcire il danno patrimoniale, entro il limite del massimale stabilito dalla convenzione di Montreal del 1999: 1.170 euro. Si dava il caso però che il valore complessivo degli oggetti contenuti nel bagaglio ammontasse a 1.593 euro: la differenza andava quindi sborsata dall’assicurazione. Poi il legale del marito chiedeva alla compagnia e al tour operator di risarcire in solido tra loro il danno delle spese sostenuto per i beni nei negozi di Cayo Largo e il danno non patrimoniale da vacanza rovinata. La difesa del tour operator sostenne alla discussione orale che il valore dei beni smarriti avrebbe dovuto essere provato con gli scontrini d’acquisto, contestazione ritenuta dal giudice «del tutto priva di spessore giuridico».
Il giudice ha accolto le richieste dell’attore riguardo al risarcimento per il bagaglio perduto, ma «nulla deve invece essere riconosciuto a parte attrice in relazione al danno per gli acquisti di oggetti perduti»: sarebbe infatti una duplicazione risarcitoria. Ma il dottor Morlini ha pure accolto la richiesta di risarcimento del danno non patrimoniale da vacanza rovinata, «in tutta evidenza – scrive in sentenza – connesso agli intuitivi ed inevitabili disagi riconducibili al pregiudizio derivante dalla lesione di godere pienamente del viaggio organizzato in un paese distante migliaia di chilometri, a seguito dello smarrimento di tutto il bagaglio, pregiudizio tanto più grave trattandosi di viaggio di nozze e come tale di occasione irripetibile».
Un danno, ha chiarito la Cassazione per un caso analogo, di «particolare gravità» che il turista-consumatore ha diritto ha veder risarcito da parte dell’organizzatore e del venditore «anche se la responsabilità sia ascrivibile ad altri prestatori di servizi». In cifre, 700 euro con gli interessi, la metà.
Fonte: www.ilrestodelcarlino.it