Vita di condomio: l’immondizia sul ballatoio? È un danno per il palazzo, parola di Cassazione
La corte di Cassazione (Seconda civile, 5474/11 depositata ieri) ha
infatti annullato con ordinanza di rinvio la sentenza del comprensivo
giudice di pace di Genova che, cinque anni fa, aveva equitativamente
rigettato la domanda del legale rappresentante di un palazzo del
centro, costretto a convivere con le abitudini di un’inquilina e con
gli inevitabili miasmi correlati. Il salomonico verdetto equitativo era
peraltro stato avallato due anni dopo dalla Corte d’appello ligure,
sulla base del convincimento che, trattandosi di decisione di buon
senso e non urtando «i principi informatori della materia», non c’erano
spazi per affermare di diritto, se non altro, il buon gusto di
vicinato. Per i giudici di ultima istanza, invece, la questione è ben
più seria di come era stata incasellata nel merito: se è vero che della
rimozione coatta avrebbe dovuto comunque occuparsi il giudice
“bagatellare”, la competenza per materia escludeva la decisione
dall’ambito della equitatività (primo errore), rendendola, quindi,
anche appellabile (seconda censura).