“Voglio urlare quando faccio sesso”
Una 49enne britannica ha rivendicato in
tribunale il diritto di fare sesso rumoroso. Caroline Cartwright ha
infatti presentato appello per “una sentenza che infrange i diritti
umani”. La condanna era scattata dopo lamentele e denunce da parte del
vicinato a Washington, nel Wearside, e le vietava di fare eccessivo
rumore durante i rapporti con il marito. La donna, invece, sostiene di
non essere fisicamente capace di limitarsi durante l’amplesso.
I
vicini di casa della donna hanno descritto le urla che provenivano
dalla casa dei Cartwight come “un omicidio” ed “innaturali”. I rumori
hanno persino suscitato lamentele da parte del postino e da parte di
una signora che passava di fronte all’abitazione per accompagnare a
scuola la figlia.
Dal suo canto la signora Cartwright ha
replicato di non poter limitare le sue grida e di non essere in grado
di trattenersi durante l’amplesso, chiamando in causa anche un
sessuologo per testimoniare a suo favore. Il processo è appena
cominciato. Le urla, nel frattempo, continuano.