Volete sapere quali banche italiane sono esposte al crack dell’Ungheria?
Ci sono anche le big italiane Unicredit e Intesa San Paolo, nella top ten delle dieci banche più esposte nel mercato ungherese. Ai due colossi del credito fanno capo più della metà dei 25 miliardi di euro che il nostro sistema creditizio ha investito nel paese.
La lista delle dieci banche, pubblicata in un recente report di Bnp Paribas, vede in testa l’ex colosso statale Otp. A dicembre 2009 gli asset totali della banca (di cui il Governo ungherese ha mantenuto la golden share dopo la privatizzazione del 1995) ammontano a 36,2 miliardi di euro. Al secondo posto c’è la Mkb (controllata dalla tedesca BayernLB) che ha un’esposizione per 11,5 miliardi di euro. L’ammontare degli asset in mano alla K&H (controllata dalla francese Kbc) invece è pari a 11,3 miliardi, seguita dalla Erste Bank che ha 10,7 miliardi di euro investiti.
A livello europeo l’esposizione totale è di 136 miliardi di euro di cui la fetta più consistente è in mano alle banche austriache (37 miliardi di euro). Al secondo posto c’è la Germania con 31,9 miliardi e l’Italia con 25. Seguono Belgio (17,2) Francia (11,1), Paesi Bassi (3,5), Regno Unito (2,1), Giappone (1,7) e Spagna (1,2). Dati da prendere con le pinze, fanno notare gli analisti di Bnp Paribas, perché, ad esempio «non specificano la quota di investimenti in titoli di stato».