Writers scatenati, monumenti rovinati. La proposta di NoiConsumatori
Graffitari scatenati a Napoli contro monumenti e muri appena imbiancati. Da mesi ai cosiddetti “writers” armati di bombolette spray si sono aggiunti i gruppi di ultras del calcio in gara nel ricoprire con simboli e sigla ogni spazio utilizzabile. Per la terza volta dall’inizio del 2010 sul muretto del belvedere panoramico in via Aniello Falcone, all’incrocio con via Tasso, è stata tracciata con vernice azzurra una enorme scritta (“Sei la mia città in ognicontesa, a tua difesa…“) firmata “Curva A” . I graffitari sono entrati in azione nella notte tra il 20 ed il 21 giugno. Ormai quasi completamente coperta da scritte tracciate con bombolette spray di vari colori e pennarelli è la facciata dell’edificio in marmo della Posta centrale in piazza Matteotti, esempio di architettura anni ’30, che si trova proprio di fronte alla Questura. L’edificio era stato ripulito nel maggio 2008 con una spesa di 13 mila euro. Nell’agosto 2009 un blitz notturno dei vandali ha innescato una gara di emulazione e scritte e “tags” si sono moltiplicate. In occasione della festa della Marina militare celebrata il 10giugno, invece, il Comune ha ripulito i monumenti al Generale Diaz e la Colonna Spezzata, in via Caracciolo per un costo di 12mila euro.
“E’ uno scandalo assistere alla rovina del patrimonio storico-artistico della città – afferma l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione Noiconsumatori -. E’ necessaria una vigilanza costante da parte delle forze dell’ordine soprattutto nelle ore notturne. Non è possibile che i graffitari continuino imperterriti a rovinare palazzi e monumenti cittadini mentre il Comune pensa solo a spendere soldi per ripulire”.
“Bisogna risolvere il problema a monte con un’intensificazione dei controlli e con sanzioni più severe – continua Pisani -. Ma purtroppo non tutti sono d’accordo. C’è chi giustifica questi autentici atti vandalici, che altro non sono che attentati al patrimonio culturale partenopeo, come pseudo-opere artistiche metropolitane. In realtà non è così, se fossero solo espressioni d’arte non imbratterebbero luoghi dove l’arte già c’è. Noi Consumatori chiede più vigilanza e la costituzione di luoghi e zone specifiche dove i writers possano dare sfogo alla loro arte”.