Zavoli lancia l’allarme Rai: disaffezione del pubblico, conti e programmi scarsi
Allarme del presidente della Rai Sergio
Zavoli in Commissione di vigilanza sui conti e «sulla scarsa qualità
dei programmi». Zavoli ha insistito in particolare sulla questione
della qualità, parlando di una «disaffezione crescente degli
spettatori». A questo tema, ha aggiunto il presidente della Vigilanza,
bisogna «rivolgere una riflessione come contributo doveroso
all’azienda». Zavoli ha quindi sollecitato Masi, chiedendo al Dg conto
dei «dati negativi di ascolto: come intendete reagire?», e invocando
una spiegazione sulla pratica di utilizzare produzioni esterne: «Non si
vuole fare di tutta l’erba un fascio, alcune di queste hanno svolto un
compito egregio, ma si tratta di costi molto onerosi».
Masi: buoni numeri. Il direttore generale Rai ha risposto che
l’inevitabile calo dei canali generalisti, che in ogni caso colpisce
più Mediaset che Viale Mazzini, viene compensato grazie all’offerta
tematica free. «Avevamo stimato che l’offerta generalista di tutti i
gruppi editoriali televisivi nelle aree all digital sarebbe stata tra
il -5 e il -10%», ha detto Masi. «Al momento, nei primi dieci giorni di
ottobre, le aree all digital vedono le tre reti Rai al 38% nell’intera
giornata rispetto al 41% dello stesso periodo del 2008 e le tre reti
Mediaset al 36,5% rispetto al 41%. L’anno scorso, dunque, in Sardegna,
Val d’Aosta e Piemonte i tre canali generalisti Rai ottenevano gli
stessi ascolti dei tre canali Mediaset. Ora in quelle aree Rai è
nettamente in testa a Mediaset». Ma l’Auditel vede crescere Viale
Mazzini se si considera l’apporto dei canali tematici free: «Se si
aggiungono gli ascolti degli altri nove canali Rai, che nelle aree all
digital hanno ottenuto il 4,15% nell’intera giornata, ecco che gli
ascolti Rai salgono a oltre il 42%». In sostanza, ha chiosato il dg, «i
canali tematici gratuiti Rai hanno intercettato le domande emergenti
del pubblico televisivo interamente digitalizzato», consentendo «un
saldo addirittura positivo rispetto a prima».
La chiavetta di Sky. Nel corso della sua audizione Masi ha poi affrontato il tema della chiavetta di Sky
che consentirà di vedere anche l’offerta gratuita del digitale
terrestre, «una bella e intelligente operazione commerciale: chapeau a
chi la fa», ma non deve avere «effetti distorsivi sul mercato». Masi lo
ha sottolineato: «Non è ovviamente nostra intenzione opporci a
un’apertura tecnologica, sebbene limitata, come quella della digital
key – ha detto Masi – ma accertare che tutto avvenga senza effetti
distorsivi del mercato e senza danneggiare la piattaforma gratuita
digitale terrestre». Come aveva detto ieri anche in consiglio di
amministrazione, Masi ha ribadito che la Rai approfondirà, «anche dal
punto di vista legale e regolamentare, l’eventuale immissione dei
canali della piattaforma terrestre all’interno della Epg (la guida
elettronica dei programmi) di Sky».
Una circostanza che «potrebbe essere in conflitto con le disposizioni
delle Autorità di garanzia che prevedono alcune limitazioni
all’utilizzo da parte di Sky del sistema digitale terrestre». A
proposito degli approfondimenti sulla digital key di Sky, «sarà anche
opportuno prestare attenzione – ha sottolineato Masi – alle modalità
commerciali di promozione della chiavetta stessa, collegata in termini
pubblicitari all’utilizzo dei nuovi decoder Sky in alta definizione».
Infatti, ha spiegato il dg, «l’accesso a un sistema gratuito come
quello digitale terrestre potrebbe, da quello che si è capito, cessare
nel momento in cui non si dispone più dell’abbonamento Sky, con effetti
dannosi per gli utenti a pagamento che potrebbero ingannevolmente
essere portati ad effettuare un acquisto in ragione dell’offerta
digitale terrestre gratuita sì, ma paradossalmente anche a pagamento».